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Frasi che contengono la parola affusto

, era costruito in tubolari d'acciaio ed in batteria poggiava sulle due ruote e su una piastra posteriore munita di vomeri. Le ruote erano fissate in maniera permanente all'affusto, che non era smontabile per il trasporto

(piattaforme di tiro). Queste installazioni erano azionate manualmente e la rotazione dell'affusto avveniva attraverso un perno anteriore mentre la parte posteriore dell'affusto scorreva su ruote poggianti su di una rotaia circolare.

). Durante il passaggio del carro funebre, issato su un affusto di cannone, non mancarono disordini ed eccessi: furono almeno una cinquantina i morti tra la gente che voleva a tutti i costi toccare la bara per ingraziarsi la benedizione del defunto.

con interposto un anello in legno per attutire il tormento sulla piattaforma nei pezzi da posizione fissa. Il livellamento dell'affusto era ottenuto facendo oscillare il paiuolo rispetto al sottoaffusto.

, giorno delle celebrazioni annuali a Cima Grappa, la salma venne portata, su un affusto di cannone, all'ossario dove ebbe la tumulazione definitiva. In suo onore fu eretta una statua che domina il viale centrale di

era a coda unica, aperta al centro per permettere il rinculo con alti angolo di tiro; sulla testata d'affusto era fissata una piastra su cui era incernierato l'affustino. L'affusto era collegato alla

. Sull'affusto erano fissati lo scudo, i seggiolini di tiro, il vomere e l'occhione per il traino. Lo scudo, costituito da un elemento inferiore e due elementi incernierati superiormente, era munito di una finestra ed una feritoria di tiro protette da portelli per i sistemi di puntamento; anteriormente ad esso erano fissati ai lati del cannone due sedili per serventi. L'affustino supportava le orecchioniere a cui era collegata la

All'orecchione destro era applicato il congegno di regolazione del rinculo, che automaticamente variava la lunghezza del rinculo in funzione dell'inclinazione della bocca da fuoco. Il congegno di rinculo regolabile permetteva settori verticali di tiro molto ampi, sebbene l'affusto fosse a coda unica. Il puntamento era a tamburo con cannocchiale panoramico. Il

. L'affusto rudimentale sul quale posavano le prime bocche da fuoco era costituito da un troncone di legno scavato a guisa di trogolo, oppure da un ceppo o da un tavolone, sul quale l'arma era poggiata e fissata mediante corde o ritegni metallici. Il tutto era tenuto fermo da paletti conficcati nel terreno, in modo da sopprimere il

si hanno affusti che erano costituiti da due parti: una poggiava direttamente sul suolo e serviva da base a tutto il sistema; l'altra faceva corpo con la bocca da fuoco ed era mobile nel piano verticale. Alla parte inferiore erano collegate due robuste coppie di ritti, muniti di fori equidistanti. Due sbarre di ferro, fatte passare attraverso fori simmetrici dei ritti, servivano di appoggio alla parte superiore dell'affusto e consentivano le variazioni di elevazione. In seguito vennero resi mobili mediante applicazioni di ruote e l'adozione della coda.

Sono costituiti da un affusto a cassa composto di due fianchi o aloni paralleli fissati su una piattaforma circolare, la quale appoggia mediante una controrotaia su una corona di rulli scorrevoli su una rotaia fissata al terreno mediante lunghe

era combinato, per permettere al pezzo alzi elevati senza che si rischiasse che la culatta urtasse contro il terreno durante il rinculo. Il sistema di rinculo combinato era ottenuto dotando l'affusto di due organizzazioni di

(nella versione raffreddata ad acqua) su un affusto a piedistallo per la difesa contraerei dei convogli, ma non sembra che la soluzione abbia superato lo stadio di prototipo. Ne fu prodotta anche una versione blindata

era assorbita dall'attrito tra affusto e piattaforma; dopo ogni colpo, il pezzo doveva essere riportato in avanti: questa operazione era facilitata da due rulli posti ai lati della testata d'affusto, collegati all'assale tramite due bracci, che toccavano la piattaforma quando si alzava manualmente la coda, agendo sul timone

e ne fu iniziata la produzione. L'affusto era a code divaricabili su due carrelli, uno (anteriore) su cui appoggiavano le code nella marcia con due ruote, l'altro (dalla parte della bocca da fuoco) era su quattro ruote binate. Mentre il carrello anteriore in batteria era tolto e spostato per poter divaricare le code, il carrello posteriore era sollevato, in modo da fornire un contrappeso ed abbassare il baricentro della bocca da fuoco all'atto dello sparo. Alcuni miglioramenti di dettaglio portarono alla versione

o inchiavardato alle piazzole di tiro. Il puntamento era manuale e per facilitare il brandeggio del pezzo spesso dal lato della culatta veniva aggiunto un contrappeso a forma di martello. Nelle versioni ad affusto rigido, gli

e su di esso veniva fissato l'anello di torretta con il telaio dell'affusto; le sponde erano sostituite con pannelli in due elementi incernierati, in modo che quello superiore poteva essere abbassato per permettere il brandeggio ed il

usando un carrello a quattro ruote, che veniva sollevato da terra o dal carro munizioni da una gru nella parte posteriore dell'affusto. Il cannone utilizzava il sistema standard sui grossi calibri navali tedeschi, basato su una carica di lancio principale in

sotto alla canna. L'affusto, con ruote in legno e coda unica, era dotato di una caratteristica ed ampia scudatura con profilo curvato a S. La coda d'affusto era incernierata e veniva piegata per montare le stanghe per il traino con un cavallo. In alternativa al traino, il pezzo poteva essere scomposto in sei carichi someggiabili

a code divaricabili, prima arma britannica ad adottare questa soluzione che consentiva di fare fuoco anche ad alto angolo di elevazione, una caratteristica molto utile in montagna. Un grande scudo rettangolare proteggeva i serventi dal tiro di armi leggere, ma poteva eventualmente essere eliminato per risparmiare peso. Quando venne introdotto, l'affusto era dotato di due ruote di legno ed era abbastanza leggero da poter essere trainato da due cavalli. Le ultime versioni montavano invece ruote pneumatiche e potevano essere trainate da veicoli leggeri quali

) nella stagione della pioggia ed in quella del disgelo gli obici si impantanavano inesorabilmente, proprio a causa del peso eccessivo. A questo punto fu richiesto un alleggerimento del pezzo, ottenuto sostituendo l'affusto progettato nel

, (ad anima liscia), piastra di appoggio e da un affusto, scomponibili per il trasporto. L'affusto era formato dal bipiede d'appoggio da un sistema di elevazione a vite e da un sistema di brandeggio anch'esso a vite, collegato con una

Il pezzo fu utilizzato anche sul fronte asiatico, sia nel British Army sia negli eserciti australiano e neozelandese, e precisamente in Birmania. Per poter operare nell'ambiente di giungle e montagne di quella nazione, fu studiato un nuovo affusto a passo stretto (

. Questo modello fu fornito in tre varianti: il modello J e il modello K, entrambe su affusto singolo, furono pensati per l'utilizzo da parte dei sommergibili, mentre il modello M, capace di alzo maggiore, divenne armamento d'artiglieria standard sulle

Le modifiche, rispetto al pezzo trainato, si limitarono all'affusto, che fu installato su un supporto a sfera, appositamente progettato dall'Arsenale di Napoli, che connetteva l'affusto stesso alle piastre corazzate delle

di cavalli. In alternativa poteva essere scomposto in due carichi: l'affusto con la bocca da fuoco ed un avantreno con gli scudi, le munizioni ed il materiale da zappatore; i due carrelli venivano trainati, tramite timonella, da un cavallo ciascuno. Per gli spostamenti sul campo di battaglia invece il pezzo veniva spostato direttamente dalla squadra di serventi

, su quattro ruote, con avantreno; in batteria esso scorreva su due lisce (rotaie) inclinate posteriormente verso l'alto, unite tra loro e fissate ad una piattaforma di travi tramite. Era un affusto rigido, quindi l'energia del

era a culla a deformazione, a coda unica scatolata e scudato. L'obice era previsto per il traino animale, quindi le ruote erano in legno ed a raggi. Successivamente alcuni pezzi furono equipaggiati con ruote metalliche e pneumatici per il traino meccanico. Nel traino la coda dell'affusto era appoggiata su un apposito

Ben presto i comandi militari italiani si resero conto delle gravi limitazioni conseguenti all'adozione dell'affusto rigido, per cui avviarono degli studi, in collaborazione con le acciaierie tedesche

Quest'ultimo era composto da due guance che venivano imbullonate insieme e formavano l'affusto rigido su cui si poteva elevare la canna e fissarla all'angolo di alzo richiesto grazie a due volantini che agivano su due guide ai lati della canna.

Successive modifiche introdussero un volantino che permetteva la regolazione dell'alzo tramite una vite posta sotto la canna e una contropiastra dotata di un perno centrale che, calettata sotto l'affusto, permetteva la regolazione dell'orientamento della canna grazie a una scala graduata posta sotto lo scudo posteriore.

, riducendo la corsa retrograda dell'affusto. Il vomero, normalmente ripiegato sulla coda, quando utilizzato riduceva si il rinculo ma causava un impennamento del pezzo; quindi poteva essere utilizzato solo con angolo di tiro in

, a coda unica, era in ferro, con ruote in legno. L'affusto era dotato di un sistema a molla per il recupero del rinculo, che permetteva un parziale ritorno in batteria dopo lo sparo. Poteva essere scomposto in due parti per il traino in montagna e i carichi trasportati su carri a traino animale.

, comunque, era molto ridotto nell'affusto standard e non poteva sfruttare appieno la sua gittata e sparare in zone montagnose. Per poter usare le bocche da fuoco in esubero nel tiro contraereo, esse vennero modificate ed installate su un apposito

a deformazione. L'affusto, anch'esso in acciaio, era costituito da una coda a due cosce divaricabili e montava due ruote per il traino (animale o a mano) e la scudatura per la protezione dei serventi. Rimuovendo le ruote, il pezzo poteva essere messo in batteria sulle due cosce della coda e su un terzo piede posto sotto all'affusto. Per il someggio o il trasporto a spalla era divisibile in tre carichi. Gli

. L'assale anteriore portava sia le ruote da strada che due piccoli rulli per la movimentazione sulla piattaforma; le due grandi ruote a razze in legno venivano utilizzate per gli spostamenti su strada; quando il pezzo veniva messo in batteria, queste venivano rimosse e l'affusto poggiava interamente sulla piattaforma di tiro. L'energia del

, che permise di ridurre i tempi di realizzazione delle installazioni da oltre un mese a tre settimane. L'installazione era formata da una piattaforma rotante al centro del pozzo della piazzola, dalla rotaia principale, da due rotaie ausiliarie parallele alla principale per la gru a portale (necessaria per assemblare il complesso) e da una rotaia circolare intorno al pozzo per il trasporto delle munizioni. La piattaforma rotante centrale aveva su un asse la sezione centrale della rotaia principale e sull'asse perpendicolare a questo il supporto per l'affusto. Per mettere in batteria l'

si hanno affusti erano costituiti da due parti: una poggiava direttamente sul suolo e serviva da base a tutto il sistema; l'altra faceva corpo con la bocca da fuoco ed era mobile nel piano verticale. Alla parte inferiore erano collegate due robuste coppie di ritti, muniti di fori equidistanti. Due sbarre di ferro, fatte passare attraverso fori simmetrici dei ritti, servivano di appoggio alla parte superiore dell'affusto e consentivano le variazioni di elevazione. In seguito vennero resi mobili mediante applicazioni di ruote e l'adozione della coda.

Sono costituiti da un affusto a cassa composto di due fianchi o aloni paralleli fissati su una piattaforma circolare, la quale appoggia mediante una controrotaia su una corona di rulli scorrevoli su una rotaia fissata al terreno mediante lunghe chiavarde, ancorate inferiormente a piastre o a grandi anelli d'acciaio compresi nella massa cementizia della piazzuola.




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Ultimo aggiornamento pagina:

03 Gennaio 2022

20:01:56