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Frasi che contengono la parola aragona

. L'artista spese mesi interi nello studio dei cavalli, frequentando le scuderie ducali per studiare da vicino l'anatomia di questi animali, soprattutto riguardo al rilassamento e alla tensione dei muscoli durante l'azione. L'impresa venne sospesa per riprendere le celebrazioni del matrimonio Sforza-d'Aragona.

, al re del Portogallo, Giovanni II, ma quest'ultimo non aveva buoni motivi per ritenere che il progetto da lui seguito di doppiare l'Africa avrebbe portato a risultati sicuri, per cui le Americhe furono scoperte per conto dei re cattolici di Castiglia e Aragona. Ma al ritorno di Colombo dopo il primo viaggio, Giovanni II ebbe il sospetto che, secondo il trattato di Toledo del

Dato che Alfonso d'Aragona teneva prigioniero Carlo II lo Zoppo, capo della casa angioina, egli ricevette varie delegazioni (papato, Francia ed Inghilterra) che ne sollecitavano la liberazione. La moglie stessa,

, nel nord dell'Aragona, fu trovato l'accordo e Carlo II venne liberato sulla parola in cambio di tre dei suoi figli, che rimasero in ostaggio al suo posto: Carlo avrebbe avuto un anno di tempo per convincere

, costituito dalla Sicilia e dalle isole adiacenti, con Federico III d'Aragona come re indipendente e assoluto. Il trattato di pace prevedeva anche, tra l'altro, la riunificazione del Regno alla morte di Federico, e il ritorno dello stesso sotto gli angioini, cosa che peraltro non avvenne mai e furono, anzi, gli aragonesi a conquistare anche il

, arcivescovo di Toledo, era reggente di Castiglia, l'arcivescovo di Saragozza reggente d'Aragona, mentre Adriano di Utrecht era reggente inviato da Carlo. Carlo esitava mentre Jimenez dovette affrontare i

. Secondo lo storico Raimondo Carta Raspi questa decisione fu causata dalla pretesa di un tributo all'Aragona da parte del re Pietro IV. Ma, a differenza della precedente fase della guerra, in cui lo stesso sovrano era giunto in Sardegna per sconfiggere l'Arborea, ora i catalani erano impegnati nella cosiddetta

sulla costa meridionale, ma fallirono il tentativo di ristabilire il dominio musulmano in Iberia e presto furono scacciati. Il XIII secolo vide anche il tentativo della Corona d'Aragona, di espandere la sua influenza attraverso isole del Mediterraneo, in

, e l'arcivescovo di Palermo, Pietro d'Aragona (che a differenza di Girolamo si spese molto su tale tesi, non riusciendo tuttavia a far cambiare idea ai conciliari). In linea di massima, il vescovo di Siracusa si mantenne sempre su toni pacati e posizioni moderate.

I legati convocarono a Lavaur un sinodo, dove Raimondo dovette discolparsi dell'omicidio di Pietro di Castelnuovo. Respinte tutte le giustificazioni di Raimondo, nonostante le proteste di Pietro d'Aragona e l'ordine di Innocenzo III ad Arnaud Amaury (divenuto vescovo di Narbona) di interrompere la crociata e dirottarla contro i

, retto da un ramo cadetto della casa reale di Aragona che ne fece la capitale della parte continentale del proprio Stato, comprendente due nuclei territoriali, uno nella Catalogna settentrionale, l'altro in Francia, corrispondente alla Signoria di

. Il presidio assunse allora un ruolo decisivo nelle vicende belliche tra Aragona ed Arborea, che terminarono con la totale sconfitta di quest'ultima e la totale conquista della Sardegna da parte dei catalani, fra la

, ma l'anno seguente ebbe la sua rivincita costringendo i francesi ad abbandonare Milano e la Lombardia. Nel corso di questo conflitto Giulio II aveva annesso Parma e Piacenza (che in futurro diventeranno un Ducato dei Farnese) allo Stato Pontificio. Aveva anche ottenuto che il Regno di Napoli fosse riconosciuto come feudo papale da Ferdinando D'Aragona, e pianificava una congiura per scacciare gli Spagnoli dal

, che convinsero Filippo Maria Visconti a persuadere Alfonso d'Aragona a ritirare le truppe. A settembre Visconti e Sforza si pacificarono, entrando nell'alleanza con Venezia e Firenze che comprendeva anche gli Stati malatestiani

. Inutilmente gli aversani chiesero a re Alfonso di Aragona il ritorno di Caivano sotto il loro diretto dominio. Nel Cinquecento, come risulta anche da una testimonianza in lingua spagnola, l'abitato era composto da tre nuclei: Caivano, il Borgo Lupario e il borgo S. Giovanni. Fino al

I due poeti, devoti agli Aragona, ripresero le insinuazioni dell'incesto con il padre e i fratelli, pubblicando mordaci epigrammi. Alessandro e Cesare in particolare erano considerati la causa, dai due poeti napoletani, della caduta degli Aragonesi (

Quanti nell'area volevano continuare i combattimenti sottolineavano il fatto che i regni di Aragona e Valencia, come del resto quello della Castiglia, erano soggetti a un regime che li aveva forzati a cambiare le loro leggi tradizionali e le loro costituzioni storiche, e che sin dalla sua vittoria ad Almansa e la successiva abolizione dei

, anno in cui anche suo marito Ferdinando II cinse la corona d'Aragona. L'unione fra i due regni, vincolati attraverso il matrimonio dei rispettivi sovrani e dei loro successori, si sarebbe protratta fino agli inizi del

d'Aragona per il matrimonio della duchessa con don Pompeo, Grande di Spagna, principe di Maida e duca di Amalfi. La duchessa Margherita fu anche l'ultima intestataria sia per diritto che di fatto delle terre del feudo di Girifalco a causa delle

, combattuta tra le truppe alleate formate da una coalizione antifrancese voluta dal Pontefice Alessandro VI, Massimiliano d'Austria Re dei Romani, Fernando d'Aragona, Enrico VII d'Inghilterra, Firenze, Milano, Venezia, guidate da

L'antica chiesa romanica fu poi inglobata nella basilica di San Domenico Maggiore, costituendone appunto la seconda cappella sulla parete frontale del transetto destro, il cui accesso fu consentito dalla scalinata voluta da Ferrante d'Aragona che parte direttamente da

aveva sottoposto il suo piano di circumnavigare la terra, per arrivare all'India, a Giovanni II, ma quest'ultimo aveva buoni motivi per ritenere che il progetto da lui seguito di doppiare l'Africa avrebbe portato a risultati sicuri per cui le Americhe furono scoperte per conto dei re cattolici di Castiglia e Aragona. Ma al ritorno di Colombo dopo il primo viaggio, Giovanni II ebbe il sospetto che, secondo il trattato di Toledo del

Ottiene una pole position in Repubblica Ceca ma cade in gara e viene costretto al ritiro. A Indianapolis, San Marino e in Aragona giunge secondo. In Giappone Pedrosa vince la gara. Ottiene la pole position in Malesia, ma la gara viene cancellata a seguito dell'incidente mortale di

Alfonso rimase poco in Castiglia, in quanto la salute del padre era malferma e, mentre il fratello Giovanni fu inviato in Sicilia come governatore, egli dovette recarsi in Aragona, per affiancare Ferdinando nel governo della

I pali rossi erano presenti anche nello stemma del Giudicato di Arborea. Essi sono un simbolo di tradizione iberica e sono presenti nelle bandiere della Catalogna e del Regno di Aragona. La Corona d'Aragona fu la fondatrice nel

Mentre Onorio IV fu inesorabile nella posizione presa nei confronti della Sicilia e del suo re auto-imposto le sue relazioni nei confronti di Alfonso d'Aragona divennero meno ostili. Tramite gli sforzi del re

invasori che lasciarono sul campo di battaglia anche le teste coronate di quattro loro sovrani. Alla fine del secolo, quando la Corona d'Aragona e il regno di Castiglia si uniscono nel Regno di Spagna, fra gli stati della Corona, la Sardegna continua nell'uso dello stemma con i quattro mori mentre l'Aragona-Catalogna privilegia i

, del Ducato di Tessaglia. In quell'anno fu conquistata dall'infante Alfonso Federico d'Aragona appartenente al ramo cadetto della casa d'Aragona di Sicilia, che per l'occasione si avvalse di truppe mercenarie

La vicenda inizia con l'arrivo a Messina, nella corte di Leonato, del principe Pedro d'Aragona al ritorno da imprese d'armi. Uno dei favoriti del principe, il conte fiorentino Claudio, si innamora della figlia di Leonato, Hero. Il padre approva, il matrimonio sembra definito, ma don Juan, malevolo fratello

Guttadauro apprese la presenza di cimici all'interno della sua abitazione dal medico Salvatore Aragona, che a sua volta ottenne l'informazione da Domenico Miceli, a cui l'aveva riferita il presidente della Regione Siciliana

. L'artista spese mesi interi nello studio dei cavalli, frequentando le scuderie ducali per studiare da vicino l'anatomia di questi animali, soprattutto riguardo al rilassamento e alla tensione dei muscoli durante l'azione. L'impresa fu sospesa per riprendere le celebrazioni del matrimonio Sforza-d'Aragona.

, la corona di Aragona era protesa verso un'audace espansione politica e mercantile su tutta l'area mediterranea, in netta concorrenza con le marinerie pisane, genovesi e veneziane alle quali contendeva il predominio sui ricchi mercati orientali. Grazie ad una rotta d'altura chiamata

In questo periodo in Abruzzo, nuovamente Atri torna a divenire centro culturale per il rafforzamento del ducato sotto la famiglia Acquaviva d'Aragona. Il condottiero Andrea Matteo III fu stratega, ma anche mecenate e autore, scrisse il trattato

, anche se la Corona d'Aragona fu sciolta formalmente solo col passaggio della Corona di Spagna alla nuova dinastia borbonica, all'inizio del XVIII secolo. I centocinquanta anni che caratterizzarono tale periodo rappresentarono per l'isola un brusco regresso, a causa delle guerre fra catalano-aragonesi, repubbliche marinare e arborensi, e per le

, la corona di Aragona era protesa verso un'audace espansione politica e mercantile su tutta l'area mediterranea, in netta concorrenza con le marinerie pisane, genovesi e veneziane alle quali contendeva il predominio sui ricchi mercati orientali. Grazie ad una rotta d'altura (

, che non aveva in simpatia il cugino e cognato e per prima cosa voleva ristabilire il giuramento di vassallaggio del re di Maiorca al re d'Aragona, cui aveva rinunciato suo nonno Giacomo II d'Aragona,

, insieme alle altre due disposte simmetricamente nella cappella opposta, completano il ciclo delle Sante Vergini Patrone di Palermo. L'ambiente custodisce i sepolcri di Giovanna Aragona Ventimiglia, marchesa di

che ne fecero una signoria indipendente da Castiglia e da Aragona con un proprio vescovado. Gli Azagra diedero impulso all'economia cittadina basata sull'allevamento del bestiame, sul commercio e sull'industria della lana per la quale c'erano sodatoi, telai e mulini. Dopo il tentativo fallito di

, genero di Francesco Sforza. Ferrante d'Aragona infatti l'aveva precedentemente attirato a Napoli con la falsa promessa di una condotta e poi per vendetta fatto incarcerare, in quanto il condottiero aveva combattuto contro di lui durante la

. Nel secolo successivo fu ampliata la chiesa scavata nella roccia, costruito il chiostro romanico e un nuovo edificio di culto, all'interno della quale ci sono le tombe di molti sovrani e nobili di Aragona, fra cui anche quella di

col proposito di indurre quest'ultimo a trovare un accordo con l'imperatore e col re Ferdinando I d'Aragona per la successione al trono di Castiglia del nipote Carlo. L'accordo venne siglato nell'ottobre di quello stesso

A seguito di questa decisione Caterina d'Aragona decise di fare ricorso a Roma. Per evitare ulteriori ostacoli re Enrico VIII fece varare una nuova legge che rendeva le questioni riguardanti l'Inghilterra di esclusiva competenza dei tribunali inglesi (impedendo, in questo modo, qualunque ingerenza straniera, specialmente della

, con il quale re Enrico riconosceva Anna come legittima regina d'Inghilterra, spostando la linea dinastica di successione da quella di Caterina d'Aragona a quella della Bolena (e riconoscendo, quindi, legittimi i figli avuti da quest'ultima). Alla fine del

(Aragona sud occidentale), permisero a Roma di estendere il proprio dominio su tutta l'Aragona settentrionale e centrale ed a parte di quella meridionale. La conquista di quest'ultima fu completata da L. Manlio Acidinio nel

. Gli Stati appartenenti alla Corona di Aragona venivano governati nel rispetto delle rispettive costituzioni, generalmente tutelate da parlamenti locali. Era un sistema di governo molto avanzato per l'epoca e precorritore del moderno

Nel Quarto nel XV secolo i protagonisti sono i membri della famiglia Gaglioffi, che aveva due palazzi ancora oggi visibili, lungo via Sassa verso il monastero del Corpo di Cristo l'antica casa Gaglioffi con cortile, e all'altezza del sagrato di San Biagio d'Amiterno il Palazzo Gaglioffi Benedetti. Durante la decadenza degli Aragona, negli anni in cui giunse in Italia

Un altro ramo si estinse nella famiglia di origine spagnola dei Sanchez, con donna Catalina (Caterina) de Luna d'Aragona, sposa di don Alonso III Sanchez de Luna, patrizio napoletano, creato marchese di

Ci sono numerosi ritratti che si riferiscono a un modello idealizzato di signora con i capelli rossi e ricci alla fine del XV secolo. Sulla base delle caratteristiche corporee di Isabella d'Aragona, e riferendosi, in numerose occasioni, alla figura di Santa Caterina d'Alessandria, si forma sulla base di un circolo milanese di discepoli primitivi di Leonardo da Vinci, formato da

del Re d'Aragona. Capmany y de Montpalau cita anche i Castronovo tra le famiglie catalane con specifico riferimento a quella di Guglielmo, tale informazione farebbe ricondurre le origini della famiglia Castronovo alla

(che era parte del priorato del regno d'Aragona). Juan de Heredia rese se stesso e la sua famiglia (includendo i figli illegittimi) enormemente ricchi a spese dell'ordine. Il suo potere ed influenza vennero grandemente ridotti dal Gran Maestro

per la frattura della clavicola sinistra rimediata nel warm up del GP della Repubblica Ceca e il Gran Premio d'Aragona per una nuova frattura dello stesso osso rimediata nelle prove libere del GP. In occasione del round inglese, il suo posto in squadra viene preso dal francese

Cavalieri, Prelati, Cardinali, Vescovi, Dignitari della Corona, Grandi di Spagna, Gentiluomini di cappa e di spada, Mazzieri, Paggi, Guardie del Sant'Uffizio, L'Inquisitore, il cardinale Talavera, Frati di diversi ordini, Monaci, Armigeri, Alabardieri, Frombonieri d'Aragona, Soldati di ventura, Popolani, Marinai, Donne del popolo, Mozzi, Fanciulli, Vecchi, Indiani, Cacichi, Sacerdotesse, Butios, Bobites, Danzatrici

Leon Battista Alberti, gli 'Albertiani' e la Puglia umanistica. 'Attorno' a Leon Battista Alberti, Michelozzo, Pisanello e i Dalmati (Giorgio Orsini da Sebenico e i Laurana) nel basso Adriatico, dal Principato di Giovannantonio del Balzo Orsini, alla committenza degli Aragona e dei Del Balzo, in particolare il paragrafo IV di F. Cnali, Nelle terre dei Del Balzo di Andria, Castel del Monte e Montepeloso: sulle tracce di Leon Battista Alberti, di Donatello, di Mantegna e di Francesco Laurana. Castel del Monte, reggia 'altera'.

, morto il suo protettore Federico d'Aragona, decide di ritornare a Napoli. Qui si dedica alla versione finale dell'Arcadia, pubblicata nel periodo della sua assenza dall'Italia e stampata nell'edizione definitiva curata dall'autore circa nel

e di Spagna per una frattura alla clavicola destra rimediata nelle qualifiche del GP delle Americhe e i Gran Premi di Indianapolis e Gran Bretagna a causa di una lesione alla spalla sinistra rimediata nelle prove libere del GP di Indianapolis. Viene sostituito dal Gran Premio d'Aragona da

, costituito dalla Sicilia e dalle isole adiacenti, con Federico III d'Aragona come re indipendente e assoluto. Il trattato di pace prevedeva anche, tra l'altro, la riunificazione del Regno alla morte di Federico, e il ritorno dello stesso sotto gli angioini, cosa che peraltro non avvenne mai; furono, anzi, gli aragonesi a conquistare anche il

, oppure sacerdoti provenienti da altre zone del paese. Nella corona d'Aragona i giudizi avrebbero dovuto incorporare anche la legge locale, di modo che i nomi delle persone coinvolte divenivano pubblici e con frequenza dichiarati innocenti

. Costui aveva sposato Elisabetta Ventimiglia del castello Maniaci, discendente dalla celebre casata degli Aragona e dagli Svevi. Da Gualterio discendono le Linee ancora esistenti dei: Principi di Biscari; Principi d'Emmanuel; Duchi di Carcaci; Marchesi di San Giuliano; Principi di Val di Savoja; Marchesi di Raddusa; Marchesi di Regiovanni e di Spedalotto; Duchi di San Nicola, Duchi di Pozzomauro e Conti di Montecupo.

, alla morte di Sancho di Maiorca, Giacomo III di Maiorca, di circa nove anni, gli successe sul trono, sotto la tutela dello zio, ecclesiastico, Filippo Di Maiorca, con la reggenza di un consiglio, costituito da alcuni nobili del regno. Giacomo II d'Aragona intervenne su Filippo di Maiorca, e, obbligandolo a mantenere fede all'impegno di aiutare la

Durante la stagione ottiene sette vittorie (Qatar, Americhe, Italia, Olanda, Germania, Aragona e Malesia), un secondo posto nel Gran Premio di San Marino, un terzo posto in Austria e undici pole position (Americhe,

, dei marchesi di Cerchiara e di Spinazzola, principi di Minervino (signoria ereditata per successione Carafa). Fu proprio la discendenza Pignatelli del Pontefice a unire altri tre cognomi prestigiosi (Aragona,

, ma l'anno seguente ebbe la sua rivincita costringendo i francesi ad abbandonare Milano e la Lombardia. Nel corso di questo conflitto Giulio II aveva annesso Parma e Piacenza (che in futuro diventeranno un Ducato dei Farnese) allo Stato Pontificio. Aveva anche ottenuto che il Regno di Napoli fosse riconosciuto come feudo papale da Ferdinando D'Aragona, e pianificava una congiura per scacciare gli Spagnoli dal

, invece, Sancho Boyl, signore di Biel, sostenendo che discendesse da Ximen Fortunio, conte d'Aragona, e che aveva ottenuto feudi dal re di Aragona per aver partecipato alla conquista del regno di Valencia. Infine,

Ha un fratello, Fabio ed una sorella, Ilaria. Il nonno paterno, Ugo de Grenet, di antica famiglia nobile francese, tenente di vascello, era figlio di Mario de Grenet e di donna Laura Gaetani dell'Aquila d'Aragona dei principi di Piedimonte. La nonna paterna, donna Amalia de Sangro, principessa di Fondi, era figlia del principe don Oderisio de Sangro e di Giuseppina dei Conti Viti. Lo zio, Oderisio de Grenet, ha il titolo di barone.

La reazione delle truppe caldoresche, che minacciarono di schierarsi con il nemico Alfonso d'Aragona, costrinse Renato a risolvere il litigio in modo pacifico. Raimondo Caldora fece da intermediario tra le due parti ed ottenne la liberazione del nipote, il quale promise al sovrano di lasciare Napoli per far ritorno in Abruzzo con un discreto numero di cavalieri.

Ferrante d'Aragona emise un diploma mediante il quale si autorizzava Giulio Antonio Acquaviva a riedificare San Flaviano sul luogo che egli stesso aveva prescelto. Il nuovo nucleo prese da lui il nome di

e Aragona, esercite in telecomando DCO con sedi ad Agrigento Centrale per la tratta Roccapalumba-Aragona e a Caltanissetta per la tratta Fiumetorto-Roccapalumba. La tratta estrema tra Palermo e Fiumetorto fa capo al

ci confermano che Raimondo Berengario, conte e marchese di Provenza, fratello di Alfonso II, re d'Aragona e conte di Barcellona, uomo nobile e generoso, e amato da tutti, nel giorno della Santa Pasqua fu ucciso a tradimento

aveva rinsaldato il legame tra gli Aragona di Sicilia e il primitivo ramo iberico, forte dell'innata determinazione e dell'appoggio paterno, punisce l'atto di ribellione del fiero e disinvolto oppositore




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Ultimo aggiornamento pagina:

01 Gennaio 2022

02:11:25