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Frasi che contengono la parola accede

), l'edificio monastico si caratterizza per il suo stile severo e alla chiesa si accede da una scalinata in pietra, probabilmente risalente all'epoca romanica, come anche la facciata, con tetto a capanna. All'interno, ad unica

(o deambulatori) sovrapposti, una caratteristica praticamente unica; a quello inferiore vi si accede dalla cripta e a quello superiore dal presbiterio. Si ritiene che essi fossero utilizzati dai pellegrini per potersi avvicinare alle reliquie che qui erano conservate.

correnti. Si accede per via indiretta alla regione di memoria allocata, in genere attraverso un riferimento. L'esatto algoritmo utilizzato per organizzare l'area di memoria e le operazioni di allocazione/deallocazione viene in genere nascosto dietro un'interfaccia astratta (

lastricato a ciottoli, occasionalmente usato per ospitare eventi ed esposizioni, a cui si accede direttamente da piazza San Francesco (tramite una porta collocata a destra di quella della chiesa), oltre che dall'interno del convento. Al piano terra intorno al chiostro si sviluppa un

di Santa Chiara, detto anche protomonastero, si trova nel lato verso valle, invisibile da vicino. Ingrandito fra Tre e Quattrocento, ha un chiostro da cui si accede all'antica cripta della chiesetta di San Giorgio. Tra le opere conservate nel monastero spicca la

. Dal portico si accede a diversi ambienti: una stanza che presenta pareti dipinte con una zoccolatura in nero e la parte superiore in intonaco bianco, una piccola stanza, che ha la caratteristica di avere la volta ricavata da un dolio, ossia un recipiente dove era contenuto il vino, adibita a forno e ampio vano di ingresso nel quale sono presenti dei resti di una scala in legno che conduceva al piano superiore dove si trovavano stanze adibite a dormitorio per gli schiavi, e l'accesso alla corte: in questo ambiente si trova la cucina e cinque colonne in

, nella parte nord di Firenze che ha ospitato esposizioni nazionali e mostre prestigiose. Oltre alla Loggetta Bondi, nel giardino si trovano anche una serra in ferro e vetro di grandi dimensioni che non aveva precedenti in Italia quando fu costruita; dal giardino si accede anche al

centrali, quella di sinistra, non comunica con la parte posteriore, mentre da quella di destra s'accede, mediante una scala, ad un ampio ambiente di livello intermedio, a sua volta comunicante col terzo livello, occupato dalla casa. Sembra probabile che in quest'ultimo caso si tratti di una dispensa appartenente all'abitazione, accessibile dalla strada (dove potevano giungere i carri e le bestie da soma), mentre le altre

). Da quello orientale si accede all'edificio principale. Qui gli ambienti disegnano andamenti ora concavi ora convessi, rendendo un bellissimo gioco visivo. La curata disposizione degli ambienti mistilinei consente di scorgere il

a due ante si accede a un breve corridoio, anticamente chiuso nella parte di fondo da altra porta, e coperto con volta a botte munita di spioncino. Il locale del primo piano, spartano come gli altri, presenta cinque

per la preparazione al battesimo), ubicato sul lato ovest dell'atrio e comunicante con quest'ultimo attraverso una larga apertura. Infine, da un piccolo passaggio sulla parete nord del catecumeneo si accede al

Cine Campidoglio, situato nelle vicinanze della piazza Scandaliato. Vi si accede scendendo dalla Matrice (o Duomo) e si compone due sale, chiamate col nome delle due famiglie principali della Sciacca medievale: la sala Perollo nel piano terra, la sala Luna nel piano superiore

(autore della bella statua dedicata alla Fede della Religione, alta nove metri e posta al centro del luogo di sepoltura, statua eseguita non per una tomba in particolare ma come emblematica presentazione del grandioso cimitero allo spettatore che vi accede) e

, con funzioni pubbliche e allo scopo di consentire le assemblee e le adunanze cittadine. Al piano terreno il palazzo ospitava, come ora, numerose botteghe, mentre nell'ampio salone al piano superiore, si amministrava la giustizia. Sulle pareti di questo ambiente sono visibili i resti di affreschi medievali della fine del XII e del XIII secolo recentemente restaurati. A questo salone si accede tramite una ripida scala posta sotto la

e bevendo coppe e calici di vino rosso di Chio in una sala cui si accede solo da una colossale porta di bronzo chiusa dall'interno e ricca di neri drappeggi, alla presenza inoltre del cadavere del giovane Zoilo disteso e avvolto in un sudario, dal volto irriconoscibile a causa della peste che da poco tempo l'ha ucciso, tanto che negli occhi ancora brilla una pallida luce.

La facciata, a parte un maestoso portale biforo in stile gotico attraverso il quale si accede nel vasto spazio interno diviso in tre navate da monumentali pilastri cilindrici, si presenta incompiuta.

Procedendo verso ovest una triplice arcata realizza un portico e sostiene la balconata superiore. Attraverso la prima arcata si accede a quella che un tempo era la cappella; dalla seconda arcata si scorge una bucatura in asse con il portale d'ingresso al castello; la terza arcata vede la presenza di una

La porta sud ovest si apre su una piccola corte attraverso la quale si accede alle diverse parti del complesso del palazzo, organizzato attorno a tre cortili successivi che raggiungono gli appartamenti reali, posti in cima dell'Acropoli, a nord, a strapiombo sulla

Al termine della navata di destra si apre una porta attraverso la quale sia accede alla cappella Spolverini-Dal Verme, che occupa lo spazio dell'abside di destra. Oggi dedicata agli angeli, in principio era consacrata all'

Dall'Atrio Quadrato si accede alle stanze dedicate all'amministrazione e alla burocrazia di palazzo, con la stanza del Notaio Ducale, segretario delle varie magistrature dello Stato, e quella del Deputato alla Segreta del Consiglio dei Dieci, segretario particolare del potente consiglio. Queste due stanzette sono raggiungibili anche risalendo una scaletta che le congiunge ai Pozzi.

: si tratta di uno sportello di assistenza on line alla ricerca. Chi sta scrivendo una voce e ha bisogno di dati o informazioni bibliografiche accede e spiega di cosa ha bisogno. I redattori de La biblioteca Wikipedia svolgono la ricerca, anche sulle banche dati delle biblioteche italiane.

, era al di sopra del terreno, in questo caso sulla parete sud, e vi si accede tramite una scala in legno che avrebbe potuto essere rimossa in caso di un attacco. Fu probabilmente durante il regno di

, e raffiguranti vedute di paesaggi, panoplie e grottesche. Direttamente dal loggiato si accede attraverso un duplice ingresso all'appartamento del Commendatore, costituito da varie sale adorne di magnifici arazzi, mobili d'epoca e sculture, tra cui una

All'area di Licosa si accede da due ingressi stradali principali: uno a nord composto da un'antica mulattiera che inizia nei pressi del porto di San Marco di Castellabate e attraversa il Vallone Alto di Licosa e un altro a sud, nei pressi della punta di Ogliastro Marina, a traffico limitato

, oggi profondamente rimaneggiato, che incorpora la torre), piazza Santa Maria in Passione e salita Mascherona. Centro dell'insediamento fortificato della famiglia era la piazza di Santa Maria in Passione, a cui si accede con un percorso a gomito attraverso uno stretto

Dal piazzale del Mandraccio attraverso il portico delle Murette del Molo si accede al cosiddetto quartiere Millo, formato da alcune delle palazzine seicentesche un tempo adibite ad uffici e magazzini del Portofranco e da un edificio ottocentesco che delimita questo isolato verso le banchine portuali. Delle originarie dieci palazzine, identificate con nomi di

Gli ambienti, perfettamente simmetrici, sono disposti intorno ad un cortile quadrato con un lato porticato dal quale si accede alla scala principale. Anche gli ingressi sono simmetrici e rivolti l'uno verso la piazza principale (piazza Giovanni XXIII), l'altro verso il borgo.

, fu costruita a fianco dei due campi da tennis e del Circolo Forestieri.L'edificio a due piani, dipinto di azzurro, ospitava al piano terra il bar, salotti, docce e servizi per signori e signore; al primo piano, al quale vi si accedeva e tuttora vi sia accede tramite una scalinata, erano dislocati la sala lettura, due salotti, uno spogliatoio ed un

e per la prima accede al tabellone principale agli Internazionali d'Italia, uscendo al secondo turno. In giugno disputa la sua prima semifinale WTA sull'erba di Eastbourne; perde dall'altra qualificata

Dotato di una facciata sobria e dignitosa, il Palazzo del Seminario Regionale presenta un interno molto spazioso, da cui si diparte un massiccio scalone centrale, lateralmente al quale si accede a un porticato che introduce in un chiostro delimitato da colonne di

degli interni: superato il piccolo foyer, si accede alla platea dalla quale si possono ammirare il triplice giro di palchi lignei, la volta affrescata dal barese Nicola Colonna e il sipario di Domenico Battista che riproduce la

L'ingresso principale immette in un grande atrio pavimentato in noce e palissandro. A sinistra, si accede alla biblioteca, dal caratteristico soffitto con decorazioni a stucco a forma di losanga, dotata di ampi scaffali in palissandro e tavoli da gioco. Oltre la biblioteca si trovano la veranda-giardino d'inverno, con due pareti interamente finestrate e pavimento in travertino e marmo verde, e il salone, riarredato da

La Cappella Serragli o del Sacramento si trova a sinistra del presbiterio e vi si accede da un portale barocco. Venne iniziata verso l'ultimo decennio del Cinquecento e dedicata all'esaltazione del mistero dell'

di oltre tre secoli di vita. Su un piano di poco rialzato si ammira l'antico giardino, al quale si accede da due brevi scalinate accompagnate da piccole statue classiche. Passeggiando si possono ammirare altri alberi secolari: principalmente tassi e

, per la quale la regina aveva un amore profondo. Da cui si accede ad un loggiato da cui si gode una bella vista sul cortile. La vista si allarga a tutto il castello, al tetto della dogana e alla campagna circostante salendo alla terrazza del quarto e ultimo piano, dove si trovano gli appartamenti del principe

Si scende quindi nuovamente al cortile sul quale si affacciano tutti i piani con un susseguirsi disordinato di finestre, logge e balconi, torrette e camini e da cui si accede alla cappella del principe Mircea (

, realizzando un soppalco in cemento, ancora oggi esistente all'interno della chiesa, peraltro attualmente chiusa al pubblico. Il convento, a cui si accede da un piccolo portone accanto alla chiesa e comprendente anche un antico

(nord-est), quest'ultima eseguita direttamente dallo stesso Bernini. Sopra le nicchie, attraverso scale elicoidali, si accede a quattro logge, dove, su un fondo di finte nuvole, emergono complessivamente otto delle dodici colonne tortili provenienti dall'

a sporgenza digradante, sviluppo in larghezza di sette finestre, con un portone centrale che dopo un andito oscuro conduce in un ampio cortile da cui si accede alle scale monumentali per i piani superiori.

Dopo l'avancorpo di entrata, si raggiunge un portale ad arco in comunicazione con un corridoio coperto da volta a botte e pavimentato in pietra, da cui si accede agli altri locali. Nell'atrio si trova anche lo scalone in

Terreno molto vario, con viali di pini, boschetti, prati, vie asfaltate e sterrate, dislivelli. Raggiungendo piazza Hegel, piazza sita lungo il suddetto viale Carlo Marx, si accede direttamente al parco di Aguzzano.

, molto utili per principianti. Questa placca e lo strapiombo a destra restano asciutte anche in caso di pioggia. Sulla sinistra, traversando su sentiero, si accede a un settore di itinerari strapiombanti.

Al secondo piano, che ospitava gli appartamenti privati, si accede attraverso lo scalone monumentale che prende avvio dall'atrio destro della corte principale. Lo scalone presenta una struttura nitida e spoglia, in contrasto con l'esuberanza delle decorazioni degli interni. Da esso infatti, attraverso un'anticamera di collegamento, si accede al grande atrio aperto con ampie arcate sulla fastosa

Sul cortile si affacciano sulla sinistra la portineria e sulla destra la cappella, decorata internamente con stucchi barocchi; dal piccolo luogo di culto si accede attraverso una scala a rampe contrapposte alle sale della villa; gli ambienti, ornati con dipinti, sono coperti da

Marina di Cassano (per il toponimo Cassano vedi quanto detto in precedenza). Borgo di pescatori cui si accede percorrendo caratteristiche rampe. Oltre alle case dei pescatori e alla cappella di S. Maria delle Grazie, in parte scavata nel

Al museo si accede a partire dal cortile centrale del castello, sotto lo scalone monumentale. Nella prima sala si trovano i calchi che riproducono opere di Bari e provincia, nella seconda quelli riguardanti il resto della Puglia

Attraverso un portone sormontato da una pensilina si accede all'interno. L'atrio d'ingresso presenta pianta quadrata con iscritto uno spazio circolare delimitato da colonne neoclassiche e sormontato da cupola. Decorano l'ambiente statue di un

Piazza Nenni (della Molinella): in origine antico cortile interno del Palazzo Manfredi, si accede a essa da via Pistocchi oppure dalla Piazza del Popolo attraversando il Voltone della Molinella, e al suo interno ha sede, oltre ad alcuni uffici comunali ed esercizi commerciali, il

Dall'atrio al piano terra si accede a sinistra nei locali della Prefettura, mentre a destra negli uffici della questura, sempre a destra il grande scalone porta al primo piano sede dell'amministrazione della

), collega la chiesa con il battistero e segnala l'ingresso all'aula, a cui si accede attraverso un andito rialzato rispetto alla quota della galleria, caratterizzato da un'acquasantiera in pietra e da una cancellata in bronzo (opera di

. Posta all'interno di un vasto parco al tempo adibito alla caccia e alla coltura della vite, dalla villa si accede ad una fitta selva dove oggi partono diversi percorsi naturalistici, per visitare relitti dell'antica fauna del territorio, prima della costruzione delle pinete.

e vi si accede attraverso un cortile delimitato da un portale in stile barocco. Al suo interno sono visibili le fondamenta del tempio dorico di Giove Polieo grazie al pavimento in vetro, mentre nelle pareti sono riconoscibili affreschi. La chiesa inizialmente fu destinata al culto greco-ortodosso

Dalla sala dei Cardinali si accede anche al Vestibolo e alla cosiddetta Anticappella, a loro volta comunicanti tra loro. Nel primo troviamo un affresco staccato dalla Loggia dei Nove, raffigurante la

Al castello si accede dal lato sud, varcando il ponte sul fossato ed entrando nel cortile tra i baluardi cinquecenteschi e il mastio svevo, sulle cui torri e cortine costruite in bozze di pietra scura, si notano diverse monofore. Sul lato ovest un portale

, venne concepita quale dimora lontana dalla dimensione della corte palermitana di cui il Branciforti aveva aspirato a diventare invano il reggente. Per tale motivo, sul portone d'ingresso della torre merlata tramite cui si accede al palazzo - non a caso rivolta ad occidente, verso Palermo - il principe fece scolpire

. L'inizializzazione avviene con un letterale composto, i cui elementi seguono l'ordine della dichiarazione. Si accede ai campi con l'operatore punto, o con l'operatore freccia nel caso di un puntatore a variabile di tipo struct (

Da Ruga Giuffa, attraverso una piccola calle (Ramo Grimani), si accede al palazzo attraverso un portale marmoreo che introduce il visitatore nell'ampio cortile creatosi a seguito di un'imponente ristrutturazione conclusasi negli anni Sessanta del

Dallo scalone dunque si accede agli ambienti di rappresentanza: il percorso cerimoniale prosegue in una serie di sale voltate caratterizzate da ricche e varie decorazioni. Tra di esse i testi ricordano: il

Ogni utente che accede a un sito Web dispone di un indirizzo IP basato sulla propria posizione e sul servizio Internet. In esso, gli utenti vengono reindirizzati alla pagina desiderata attraverso una pagina con un buon ranking SERP e un volume di traffico elevato. Per questo, si possono utilizzare i record

Si accede all'unico vano esistente per mezzo di un ingresso a sesto ribassato posto lungo la parete meridionale. L'ambiente interno risulta illuminato da due finestre quadrate poste lungo le pareti orientale e occidentale. Entrambe le aperture parrebbero risalire a non prima del

Nelle stanze dell'amministrazione (sala della Presidenza e salone di Martino V), alle quali si accede dallo scalone dell'ex chiostro delle Ossa, si conservano affreschi staccati e altre opere provenienti dalla facciata della

denominati Cascina la Falchetta, Cancello delle Teppe con cui si accede al Royal Park I Roveri, e quelli pubblici ovvero Druento e Cascina Rubianetta, Ponte Verde e Tre Cancelli, cancello Brero nel territorio di Venaria Reale, la Bizzarria nel territorio di

. Sparsi per le navate e nel coro vecchio dipinti e affreschi dei secoli XV-XVI e moderni sarcofagi di principi di Casa Savoia. Dalla navata mediana si scende nella cripta, formata da tre sacelli (secoli X, XI, XII). Dal fianco sinistro della chiesa si accede al belvedere.

inizia con un giovane, noto come Wander, che viaggia con la sua cavalla Agro e attraversa un enorme ponte di pietra sospeso su lunghi pilastri. Il ponte conduce a una landa vasta e desolata, e termina davanti all'entrata di un grande tempio, il Sacrario del Culto. Una volta dentro al tempio Wander accede a una gigantesca sala con sedici

Attraverso il portale si accede al cortile colonnato che fu costruito obliquamente rispetto all'area retrostante, presumibilmente per rispettare la preesistente cappella tripartita in cui erano custodite le barche sacre della triade tebana formata dagli dei

). Da questa sala si accede ad una seconda non rilevante ai fini delle immagini parietali; da qui un cunicolo con doppia curva conduce alla camera funeraria, anch'essa malridotta a priva di decorazioni parietali, in cui si apre un passaggio verso la limitrofa

e la moglie, Meryesi, in atto di suonare il sistro, si accede ad un corridoio trasversale, con planimetria che richiama lo stile delle tombe del periodo, sulle cui pareti il defunto e la moglie sono rappresentati in adorazione di Osiride e

Ubicata sotto il presbiterio, vi si accede tramite una piccola porta vicino alla gradinata che porta al presbiterio. Originariamente era costituita da una stanza quadrata, divisa in tre navate, con numerosi capitelli ancora presenti e fu costruita con la ristrutturazione voluta dal patriarca

Dalla piazzetta Dalmata si accede ai giardini. Sulla sinistra si incontra dapprima il cortiletto degli Schiavoni, ornato da vere da pozzo veneziane. Il cortile richiama nelle forme quello della casa natale di d'Annunzio a Pescara. Intorno al cortile corre il portico del Parente, intitolato a

, si accede alla torre circolare, al cui interno sono ancora presenti le antiche prigioni del castello, raggiungibili attraverso una scala a chiocciola. Di fronte si innalza uno scalone in pietra, che conduce agli ambienti interni del maniero.

Al primo piano, dopo aver attraversato un atrio ricoperto con un soffitto a travetti lignei dipinti a volute, risalente al XVII secolo, si accede alla Sala da Pranzo Rossa; l'ambiente, caratterizzato dalla vivissima colorazione rossa delle pareti, delle stoffe e del grande tappeto che ricopre il pavimento, costituisce la sala da pranzo del castello dal XVIII secolo, ma il camino in pietra scolpita e il soffitto in legno risalgono al XVI secolo.

un contatore incrementato ad ogni riferimento alla memoria, si associa ad ogni elemento della tabella delle pagine un campo per mantenere il marcatore temporale ed ogni volta che si accede ad una pagina si aggiorna il suo marcatore usando il valore del contatore.

Attraverso due doppie scale, poste ai lati e abbellite da una ricca balaustra a colonnette raffiguranti frutti, si accede da un lato ad un boschetto di lecci sopraelevato e dall'altro ad un aranceto. Oltrepassato questo si arriva ad un altro boschetto di

Si accede all'ambiente dal chiostro della chiesa di Sant'Agostino, manufatti interamente rimaneggiati in anni recenti. Dell'antica fisionomia permangono le decorazioni a stucco settecentesche, le cui cornici definivano lo spazio delle finestre sui lati. La controfacciata dell'aula presenta i resti di un affresco raffigurante

Attraverso tre porte in ferro corrispondenti agli archi del portico, si accede ad un articolato sistema di scale che confluiscono nel vestibolo principale, sopraelevato di circa tre metri sul livello stradale. Nella parete di fondo di questo vasto salone, suddiviso da coppie di colonne, si aprono altri tre vani: i due laterali immettono ad altre rampe di scale dirette ai palchi superiori ed alla Casina, quello centrale ad un secondo vestibolo di dimensioni minori antistante la platea. Pur riprendendo in scala ridotta la pianta a ferro di cavallo del

della cappella si accede tramite una porta situata in presbiterio, sulla destra dell'altare guardando verso l'abside. Al suo interno si trovano un crocifisso proveniente dalla stessa cappella e un pregevole lavabo in bronzo. Da essa si accede ad un ascensore che conduce nella cappella della

altissima costellata da stalattiti di strane forme; da questa, scendendo per uno scenario di stalattiti, stalagmiti, colonne e concrezioni di pregevole interesse visivo, si accede ad una grandissima seconda caverna anch'essa molto ricca di suggestive formazioni colonnari stalagmitiche; da questa seconda caverna si dipartono dei

Fegino fu un centro di via sulla pista diretta a nord che correva sul crinale destro del Polcevera, oggi denominata via della Costiera, mentre ai piedi della collina si accede al valico di Borzoli, dove la strada confluiva nella via principale proveniente da Genova, proveniente dai guadi di Certosa e diretta a Sestri Ponente, che si sviluppava sul versante destro della valle, verso

Al livello terreno si accede al modesto vano d'ingresso, successivamente diventato biglietteria; accanto si aprono la vecchia cucina e l'osteria con il grande tavolo centrale e il camino; sull'altro lato sono collocati la cantina e, superato qualche gradino, l'antica posteria per i cavalli.

e affiancata da due torri cilindriche, di cui quella a sud rimangono le sole fondamenta. Disposto su due piani messi in comunicazione da uno scalone in un'unica rampa, cui si accede da un portale manieristico in Arenaria sovrastato dallo stemma di casa

Il museo non ha un ingresso dalla strada, ma vi si accede dall'adiacente Berlin-Museum. Una scala e un sentiero sotterraneo collegano i due edifici, questo a simboleggiare quanto la storia ebraica e quella tedesca siano collegate e connesse fra loro. La scala conduce ad un sotterraneo, composto di tre corridoi, denominati

All'interno, un atrio-corridoio perimetrale filtra l'accesso alla sala da spettacolo. L'ingresso al cinema avviene da via degli Anselmi, mentre il portone centrale su via dei Sassetti immette nello scalone per la discesa nel sottosuolo. Dalla piazza Strozzi si accede invece al corridoio colonnato coperto con

, che costituisce il settore originale del palazzo dello Strozzino. Da via degli Anselmi si accede infine all'atrio rettangolare ornato da due fontane e con al centro il bancone della biglietteria con coronamento in legno intagliato da

privilegiata che consiste in una sezione che specifica i diritti di accesso e una sezione che identifica univocamente l'oggetto da raggiungere. L'utente non accede direttamente alla struttura dati o all'oggetto, ma attraverso un puntatore. In pratica, viene utilizzato in maniera simile a un

Al termine del parco un passaggio sottoposto alla linea ferroviaria conduce all'approdo borbonico, costituito da due cafehaus con torrette simmetriche davanti ai quali si apre una piccola esedra da cui si accede sul molo, ricostruito nel

, in comunicazione con le quattro caponiere che fiancheggiano il fossato. Nel fronte sudorientale dell'ettagono, verso la cinta magistrale, era situato l'ingresso al forte, difeso da una galleria per fucilieri. Attraverso una poterna si accede, dal piano del fossato, al piazzale interno; da qui si entrava nel ridotto attraverso un

di famiglia, ovverosia l'aquila capeggiante sul mare, sormontata dalla corona comitale. Analogo richiamo allo stemma sono i terminali dei pluviali a foggia d'aquila. All'interno del palazzo la lunga galleria del piano nobile distribuisce la sale, tra cui la grande sala da ballo, da cui si accede alla piccola ed elaborata cappella con pavimento in formelle di ceramica decorate. Il palazzo ospitava, oltre a svariate ceramiche prodotte nei secoli dalla manifattura di famiglia, anche una grande quadreria con autori italiani e stranieri dal XV al XVIII secolo. Nel

. Le cappelle si alternano tra le quattro maggiori (all'ingresso, al fronte dell'aula e alle due laterali) e le quattro minori (quelle angolari), dove sopra quest'ultime si aprono delle nicchie entro cui sono dei balconcini ai quali si accede tramite gli ambienti del primo piano del palazzo, mentre sopra l'arco d'ingresso in chiesa si apre un'altra nicchia che consentiva ai governatori di poter ammirare la tela del Caravaggio all'altare maggiore, stando nella sala del coretto, sita sempre al primo piano dell'edificio.

, una misteriosa organizzazione antiterroristica con cui la donna era precedentemente entrata in contatto. Il gruppo accede al laboratorio segreto di Stane dove si imbatte nel nemico, che ha ultimato e indossato la sua possente armatura e grazie ad essa mette facilmente fuori gioco gli uomini dello S.H.I.E.L.D.. Tony, con il

Il giroscopio consiste di un corpo triangolare vitreo in cui sono ottenute tre canalizzazioni contigue e complanari tra i vertici, ermeticamente chiuse con specchi e riempite di gas attivo. All'interno delle canalizzazioni si accede tramite un

All'interno, dopo un atrio con travature in legno dal quale si diparte lo scalone per i piani superiori, si accede a un piccolo cortile, con archi ribassati sui lati opposti (in parte murati), un pozzo, porte e finestre racchiuse in eleganti cornici in

: si eleva nella piazzetta formata con l'incrocio di via Torrione, via Crisafi e via Cantore Giuseppe Morisani. Ha una facciata di stile classicheggiante che poggia su una loggetta alla quale si accede con duescale laterali.

, per solito in galleria, su un allineamento di abitazioni, da cui si accede in una piccola piazza-cortile con la fontana, utilizzata come luogo di riunione, piazza d'armi o mercato. Da qui si accede alla

Il museo si articola in diciotto sale disposte su due piani di Palazzo Orsini, seguendo un percorso non lineare conforme alla disposizione quasi labirintica delle stanze e dei corridoi dello storico edificio nobiliare. Si accede al museo attraverso un portale in

. Attraverso alcuni gradini si accede a un vestibolo con lastre di marmo che creano un gioco di linee verticali e orizzontali, accresciuto dalle aperture laterali che, sul lato sinistro, conducono a un camminamento dalle pareti scure. Al termine di questo asse si trova la statua del

Si accede infine alla cappella, dalle basse volte, arricchita da specchiature in marmo nero pure vergate da nomi dei caduti. Questo ambiente confina poi con alcuni chiostri dove si affacciano alcuni oratori un tempo usati da varie confraternite, situati al di sotto della basilica

Su Bogano, Cal accede alla cripta ma viene attaccato da Trilla, che gli ruba l'Olocron. Dopo che Cere riassume il suo stato di Jedi e nomina Cal ufficialmente Cavaliere Jedi, i due si infiltrano nella Fortezza dell'Inquisitorio su Nur, luna di

(di probabile impianto altomedievale e ampliata nel X secolo; dall'ingresso posto lateralmente si accede nell'interno, estremamente semplice e articolato in due parti da un grande arco a tutto sesto su semipilastri; interessanti le numerose iscrizioni graffite sulle pareti della chiesa, mentre rimangono pochissime tracce degli affreschi originari) e il complesso di

. Superata quindi la Porta di Mezzo si accede ad una spianata dalla forma ellittica da cui partono a ventaglio cinque vialoni, decorati originariamente con panchine, finte rovine, come il cosiddetto Grottino in

. Vi si accede attraverso due brevi gradinate, che si congiungono davanti alla porta d'ingresso. Sopra di essa si legge l'iscrizione NLS, che significa Nostra Signora di Lourdes. Su due lati si aprono due finestre

Da dietro alla scalinata, sotto al loggiato che circonda la villa, dove sono collocati quattro sarcofagi romani, si accede agli appartamenti al piano terreno. Questo piano nel Cinquecento era considerato ancora secondario rispetto al

Si accede al cortile da un portale sormontato da uno stemma Corsini scolpito e fiancheggiato da colonne. Un affaccio con balaustra percorre il muro dove si apre il portone e prosegue su tutta la facciata all'altezza del




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Ultimo aggiornamento pagina:

08 Settembre 2021

18:49:06