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Frasi che contengono la parola aquila

di Brescia porta d'argento il leopardo illeonito di rosso colla coda rivoltata terminata dal capo di verde colla lettera N d'oro posta nel cuore ed accostata da tre rose a sei foglie del medesimo. Cimato dalla Corona murale a sette merli d'oro, sormontato dall'aquila nascente al naturale, tenente fra gli artigli un

Il periodo di ricostruzione delle truppe alpine dopo il conflitto fu relativamente lungo; dagli iniziali due battaglioni (Piemonte e L'Aquila) all'istituzione delle cinque brigate che hanno costituito l'organico del corpo alpino fino agli inizi degli anni novanta, trascorsero circa otto anni

d'azzurro, alla banda scaccata di due file d'argento, e di rosso, il tutto caricato di un'aquila dal volo abbassato, rivolta con la testa a destra, tenente fra gli artigli un fascio littorio d'oro e sormontata da una stella, il tutto d'oro

su campo bianco, nel terzo due spighe di riso e cotone su campo bianco, nel quarto una catena d'oro su campo rosso, nel settore centrale una stella su campo nero. Tra gli artigli l'aquila tiene un cartiglio che riporta il motto del paese:

Le punte di freccia erano solitamente fatte di ferro e prodotte in varie forme e dimensioni, a seconda del luogo di origine. Molte di loro erano fissate alla freccia tramite una linguetta inserita alla fine di un'asta di legno. Alcune punte erano costruite in legno. Esemplari con code fatte di penne d'aquila sono stati ritrovati, con le piume tagliate ed incollate. Alcune fonti storiche dicono che i Vichinghi potrebbero aver usato frecce spinate, ma le prove archeologiche di questo genere sono limitate.

(Bianco nelle tipologie normale, Frizzante e Passito; Rosato nelle tipologie normale, Frizzante e Novello; Rosso nelle tipologie normale, Frizzante, Passito e Novello) prodotto nella provincia di L'Aquila.

Partito: il primo fasciato di dieci pezzi di nero e d'oro attraversati dal crancelino di verde fiorito di rosso posto in banda; il secondo al leone d'argento armato e lampassato di rosso (Aosta). In cuore, sulla partitura, uno scudetto inquartato d'azzurro e di nero alle fiamme ondeggianti trifide d'argento moventi dai cantoni estremi dello scudetto; sul tutto di esso l'aquila al naturale caricata in cuore della croce d'argento in campo rosso. Il tutto abbassato al capo d'oro.

venne introdotto un nuovo logo raffigurante uno scudo posto davanti ad un'aquila dorata su sfondo azzurro, lo scudo era diviso in due parti come il precedente logo e presentava anch'esso la nave nella parte superiore e le tre strisce diagonali in quella inferiore. Sotto lo scudo fu inserito il motto latino

e Couthard in Abruzzo, dove si stava organizzando, da parte dei nobili, una resistenza filo-borbonica all'assedio imminente. Le truppe francesi si divisero in due schieramenti: una sarebbe passata per L'Aquila da Roma, occupando la Marsica, e ricongiungendosi con l'altra, che sarebbe partita da

, che con una sorta di compensazione per il trasferimento dalla provincia dell'Aquila a quella reatina del circondario di Cittaducale, univa al comune aquilano (che per l'occasione acquisiva l'attuale nome L'Aquila, cambiando il precedente nome postunitario

d'argento inquartato: il primo ed il quarto all'aquila antica di Trento di nero, rostrata e membrata d'oro, contornata da fiamme di rosso uscenti e linguata di rosso fiammeggiante, con le ali caricate da sostegni d'oro con trifogli dello stesso nel contorno alare; il secondo ed il terzo all'aquila antica del Tirolo di rosso, rostrata e membrata d'oro, linguata di rosso, con le ali caricate da sostegni d'oro.

), che veniva utilizzata solo quando l'imperatore si trovava con l'esercito. Era costituito da un drappo quadrato, color porpora e con una frangia d'oro, attaccato a una lancia o a una lunga picca dorata per mezzo di una piccola asta trasversale. Sul drappo anticamente sarebbe stata ricamata con fili d'oro o dipinta un'aquila, simbolo di

Di rosso in tondo all'aquila dorata, dal volo abbassato, col capo rivolto, portante al collo una corona d'oro, poggiante sull'incrocio di due cornucopie d'oro ripiene di frutta e di spighe di grano al naturale. Nel petto dell'aquila, al centro, uno scudetto sannitico di rosso filettato d'oro, caricato di un torrione sormontato da due torrette aperte e finestrate del campo. Ornamenti esteriori da Provincia.

Drappo di velluto di colore amaranto, con al centro un'aquila in oro sormontata da una corona anch'essa in oro, che regge due rami, uno di quercia e uno di alloro. L'aquila raffigurata presenta le stesse caratteristiche di quella descritta nello stemma.

D'azzurro, all'aquila d'argento dal volo abbassato, imbeccata, membrata e coronata all'antica, d'oro, linguata di rosso e posta sulle vette laterali di un monte di tre cime d'oro. Ornamenti esteriori da Provincia.

Partito: nel primo, d'azzurro, a cinque colonne doriche con base e trabeazione al naturale; nel secondo, d'argento, all'aquila dal volo abbassato coronata di nero; capo d'argento. Ornamenti esteriori da Provincia.

Troncato semipartito: nel primo, d'oro a due trivelle al naturale con le punte in basso, poste in croce di Sant'Andrea, accollate ad una croce d'azzurro; nel secondo, d'azzurro, ad uno scaglione d'oro; nel terzo, campo di cielo, al monte di tre cime di verde moventi dalla punta e sormontato da un'aquila dal volo abbassato di nero, con la testa rivolta. Ornamenti esteriori da Provincia.

Troncato: nel primo, d'argento alla catena montana, al naturale, movente dalla troncatura, sormontata da un'aquila dal volo abbassato di nero; nel secondo, d'azzurro ad un nuraghe al naturale, nodrito su campagna erbosa di verde, cimato da un sole nascente raggiato d'oro.Ornamenti esteriori da Provincia.

D'azzurro, alla banda scaccata di due file d'argento, e di rosso, il tutto caricato di un'aquila dal volo abbassato, rivolta con la testa a destra, tenente fra gli artigli un fascio littorio d'oro e sormontata da una stella, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori da Provincia.

Inquartato: al primo spaccato d'argento e di rosso al castello di pietra, aperto e finestrato di nero, merlato alla ghibellina, sormontato dall'aquila coronata, al volo abbassato, di nero, il tutto sulla partizione (di Tirano); al secondo di rosso alla croce d'argento (di Bormio); al terzo di rosso a due chiavi d'argento, decussate coll'ingegno in alto volto all'esterno, legate con catenella d'argento, e accantonate in alto dall'aquila coronata, di nero (di Chiavenna); al quarto di rosso alle due chiavi d'argento decussate, coll'ingegno in alto e con una spada pure d'argento, all'elsa d'oro, posta in palo, con la punta in alto, in mezzo al campo (di Morbegno); sul tutto partito d'azzurro e d'argento, alle due spade decussate, di argento, all'elsa d'oro, accompagnate da due rami di palma, di verde, decussati, il tutto sormontato da un giglio d'oro, sulla partizione (di Sondrio). Ornamenti esteriori da Provincia.

Nel primo dopoguerra si rese necessario il collegamento dell'Abruzzo pedemontano con la rete ferroviaria regionale. In questa visione fu ripresa in considerazione l'idea di collegare L'Aquila e Teramo tramite un tracciato che riprendesse quello della

, interzato in fascia: A) partito: a) d'argento al leone di rosso; b) inquartato in decusse, nel primo e nel quarto, d'oro, a quattro pali, di rosso, nel secondo e nel terzo, d'argento, all'aquila coronata, di nero; B) di rosso, a due fasce d'argento, attraversate dallo scudetto d'azzurro a tre gigli d'oro, due, uno; C) d'oro, a quattro gigli d'azzurro, ordinati in fascia, due e due. Nel

La lotta tra Guelfi e Ghibellini fu raffigurata simbolicamente con un'aquila, insegna dell'Impero, che artigliava un leone e con un leone, animale araldico avversario dell'aquila, che sbranava un'aquila.

La medaglia dell'ordine consiste in un'aquila bicipite smaltata di nero, posta all'interno di uno scudo ovale, circondato da una fascia bianca, filettata d'oro, e caricato in centro da una croce rossa, orlata d'azzurro.

, scritta dallo stesso Pomilio, che riferisce sulla rappresentazione teatrale allestita dall'Istituto del Dramma popolare di San Miniato e dal Teatro stabile dell'Aquila, per la regia di Orazio Costa;

. Ci sono anche due varianti di quest'ultimo stemma, anche se oggi poco conosciute: la prima variante con due cani rampanti ai lati della scala; la seconda con l'aquila imperiale in cima alla scala, assunto ufficialmente, quest'ultimo, da

: da sinistra a destra ci sarebbero l'aquila di Giovanni, il bue di Luca, l'uomo alato di Matteo, il leone alato di Marco). Ma Giotto non ha affatto dipinto questo. A questa errata lettura ha posto rimedio l'analisi di

ed era il guardiano e compagno degli dei. Questo drago dall'aspetto peculiare, alto quanto un cavallo, dal collo massiccio, con zampe anteriori da leone e posteriori da aquila, risale all'origine dei tempi, quando era compagno ideale di molti dei ed era sacro al dio

Durante un'escursione al mare la scatola da viaggio viene ghermita da un'aquila gigante e quindi abbandonata in acqua. Gulliver si tuffa in mare e viene salvato da una nave di passaggio che lo riporta in

Inquartato: nel primo e nel quarto, d'oro all'aquila abbassata di nero, linguata di rosso e coronata del campo; nel secondo e nel terzo, d'argento alla biscia d'azzurro ondeggiante in palo e coronata d'oro, ingolante un moro di carnagione.

al naturale, aureolato d'oro, armato di spada e accompagnato dalla scritta S. Jacobus; nel secondo di giallo all'aquila estense coronata d'argento; nel terzo di azzurro al toro furioso d'oro. Ornamenti esteriori da Comune

: Allerona, Basilicata, Bettona, Cannara, Civitella d'Agliano, Colli Aprutini, Colli Cimini, Colli del Sangro, Colline Frentane, Colline Pescaresi, Colline Teatine, Del Vastese o Histonium, Frusinate o del Frusinate, Lazio, Marche, Narni, Spello, Terre Aquilane o Terre de l'Aquila, Terre di Chieti, Umbria.

. Sulla parete terminale della navata destra, accanto alla zona absidale, si erge una scultura in legno dorato raffigurante un'aquila bicipite, simbolo emblematico di Ferrandina. Qui era sito un pezzo ligneo della Santa Croce di Cristo, ora messo in sicurezza in altro luogo, portato da Sant'Elena da Gerusalemme e poi giunto tramite donazioni al regnante di Ferrandina ove si trova.

ed il castello di Montorio), con tutti i privilegi interni, esterni e giurisdizionali trasmissibili ai suoi eredi maschi legittimi, e venne autorizzato ad inserire l'aquila imperiale coronata d'oro alle insegne della propria casata.

del sistema di sorveglianza ambientale globale europeo GMES/Copernicus, integrati nel sito di Roma e con forte contributo negli equipaggiamenti elettronici intelligenti (computer, mass memory) dei siti di Milano e L'Aquila e con il radar in banda C fornito da Airbus

. Anche la componente italiana contribuisce al progetto con tutti i suoi siti: Torino (pannelli), Roma (trasmettitori di banda KA e antenna attiva in banda L), Milano (computer di piattaforma di bordo) e L'Aquila (integrazione computer e piattaforma);

D'oro, all'aquila spiegata di nero, coronata e membrata del campo, tenente nell'artiglio destro uno scudetto ovale posto in banda di rosso alla croce d'argento, e in quello sinistro uno scudetto pure ovale posto in sbarra d'argento alla fascia dello stesso, bordata e caricata del motto

circa), con il sovrano ritratto in toga, con l'alloro in testa e l'aquila romana nel rovescio della moneta, iconografia del tutto simile a quella dell'imperatore romano. La scritta dice CAESAR AVG. IMP. ROM. FRIDERICUS (

Di rosso, a due rami d'alloro, posti in palo, uno accanto all'altro, al naturale, con la fascia di verde, orlata d'oro, attraversante e carica di tre stelle pure d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila bicipite di nero

, a visiera, riccamente gallonato e con una coda di crine di cavallo nera, di foggia e colori differenti per ciascun reggimento, ma sempre con il fregio frontale metallico raffigurante l'aquila bicipite imperiale (a differenza degli Ussari dei reggimenti

Inquartato, nel primo e quarto d'argento all'aquila di nero dal volo abbassato, coronata, rostrata, linguata e armata d'oro, accostata dalla scritta P.H.S. in capo. Nel secondo e terzo d'azzurro, alla fascia d'argento ad un palo di rosso caricato di due verghette d'azzurro. Il tutto abbassato al capo d'oro dal quartier franco tagliato: d'azzurro al

, col mantenimento dell'aquila in campo d'oro imperiale derivante dallo stemma dei Barbavara, e con la sostituzione del gelso con la quercia, per simboleggiare l'idea della forza. Inizialmente erano presenti simboli del regime

). Un'altra ipotesi propendeva sempre per un singolo tracciato via Torano, L'Aquila e infine Pescara, con una diramazione per Avezzano. Il collegamento con Teramo sarebbe stato realizzato con una superstrada che da L'Aquila avrebbe percorso un tracciato parallelo alla

. Prima di lasciare il Sindaco ha avuto uno scontro durissimo col Ministro Trigilia in relazione alle dichiarazione del Ministro secondo cui lo Stato era stufo di versare fondi per l'Aquila che poi servivano a foraggiare corruzione senza vigilanza e controllo. Tuttavia Cialente le ritira dopo alcuni giorni dopo una grande manifestazione del centrosinistra in suo sostegno.

) erano una cavalleria ancora definibile come pesante (indossava una tipica armatura leggera, con delle finte ali d'aquila sulla schiena), molto potente per forza d'urto e disciplinata nel suo impiego come massa di manovra

, ognuno dei quali ha quattro o sei ali, due ai piedi, due all'altezza del torace e due che coprono il volto, e quattro facce secondo le loro figure (di un uomo, di un leone, di un'aquila e di un bue)

, raffigurato in posizione eretta vicino a un pilastro sormontato da un'aquila e nell'atto di scagliare una folgore, secondo l'iconografia locale dello Zeus Kataibates. Il secondo colosso eseguito per i Tarantini era un

con le truppe aragonesi per cingere d'assedio L'Aquila. La chiesa di San Nicola tuttavia, nell'ambito di allargamento del viale Duca degli Abruzzi, insieme alla chiesa di San Benedetto d'Arischia, del Quarto San Pietro, venne demolita, ma al contrario dell'altra, la facciata tardo romanica per il valore artistico, fu rimontata presso la chiesa madre di Santa Maria in

Inquartato: d'argento al capo di rosso, alla banda attraversante sul tutto di nero, e d'oro all'aquila di nero, membrata e imbeccata di rosso, coronata del campo. Ornamenti esteriori da Comune. Nastro partito dei colori dello Stato e della Regione

Troncato: nel PRIMO, di azzurro, all'aquila d'oro, allumata e linguata di rosso, con il volo abbassato, sostenuta dalla linea di partizione; nel SECONDO, d'oro, alle due losanghe, di azzurro, appuntate, con gli angoli a contatto con la linea di partizione con i lembi dello scudo. Ornamenti esteriori da Comune

. La prima colonna ha una traslitterazione sequenziale del testo ebraico in greco, nella seconda probabilmente la traduzione di Aquila, nel terzo la versione di Simaco, la quarta contiene un testo dei Settanta e la quinta colonna contiene la versione greca di Quinta.

Rovescio: la moneta presentava un'aquila spiegata di prospetto, su un fascio messo orizzontalmente; a sinistra, in due righe, erano presenti il segno di zecca e la data di coniazione; nell'esergo compariva il valore.

che vola verso il sole: con il fischietto fatto d'osso d'aquila, produce un suono stridente e lamentoso imitando in un certo modo il volo dell'aquila, con le piume che porta nelle mani. Questo nesso in qualche modo sacramentale con il sole lascia nell'

D'azzurro, all'aquila al volo spiegato di nero, beccata e rostrata d'oro, coronata dello stesso, tenente un caduceo in banda con la zampa destra e una cornucopia fruttifera in fascia con la sinistra entrambi d'oro

: il vessillo civile della repubblica di Benito Mussolini era identico al tricolore dell'odierna Repubblica Italiana, mentre sulla bandiera di guerra era collocata centralmente un'aquila imperiale romana che regge un

avessero vegliato fin dall'inizio sugli abitanti della base Alpha. Quando Koenig e Victor si risvegliano scoprono di aver oltrepassato il sole nero. Tutto sembra andato per il meglio ma l'Aquila di salvataggio pare perduta. Quando ogni speranza sembra ormai inconsistente, l'Aquila fa inaspettatamente ritorno sulla base. Qualcosa, rivela Helen, li ha

, ha diminuito drasticamente il numero di alcuni carnivori specializzati nella loro caccia, come la lince pardina e l'aquila del Bonelli e quella imperiale spagnola. Ora che i conigli stanno ricomparendo, anche il numero dei predatori sta aumentando

, allievo del Cigoli, capostipite di una famiglia di pittori che col fratello Giambattista e col figlio Francesco tennero aperta una bottega molto viva all'Aquila per tutto il XVII secolo. Di Giulio Cesare famose sono le tele all'interno del Duomo dei

, scuola di alta formazione di livello universitario, nata con il concorso dell'Istituto Cinematografico, della Regione Abruzzo e del Comune dell'Aquila, che all'insegnamento di docenti ha associato grandi professionisti del cinema e della comunicazione multimediale.

, con quattro volti, d'uomo, di leone, di bue e d'aquila. I cherubini sarebbero una specie di rappresentazione materiale dei venti che soffiano in cielo e trasportano le nubi del carro da un luogo all'alto (

(Bianco nelle tipologie normale, Frizzante e Passito; Rosato nelle tipologie normale, Frizzante e Novello; Rosso nelle tipologie normale, Frizzante, Passito e Novello) prodotto nella provincia dell'Aquila.

, all'aquila bicipite, posta nel punto d'onore, di nero, allumata e linguata di rosso, caricata dello scudo di rosso, alla croce d'argento, essa croce sopraccaricata da nove campane di nero, poste in croce, il tutto accompagnato in punta da nove

, confermato di tutti i possessi e i privilegi. Gli fu concesso in quella occasione di adottare lo stemma dell'aquila imperiale nera su campo rosso lasciando per un ramo laterale della famiglia quella rossa su scudo d'argento.

(L'Aquila), lungo il tratturo Centurelle Montesecco, biforcazione della via Tiburtina Valeria, l'area fu popolata sino al V secolo d.C. Aufinum nel VI secolo fu sede diocesana fino all'occupazione longobarda. In documenti dell'

, come indica la presenza su di esso dell'aquila imperiale. La tomba definitiva venne realizzata in qualche mese da due diverse maestranze: essa venne posizionata sopra l'entrata laterale della chiesa.

. Ci sono anche due varianti di quest'ultimo stemma, anche se poco conosciute: la prima variante con due cani rampanti ai lati della scala; la seconda con l'aquila imperiale in cima alla scala, assunto ufficialmente, quest'ultimo, da

L'aquila imperiale occidentale vive in zone di montagna, ma ad un'altitudine non troppo elevata, in quanto necessita, per nidificare, di alberi di grosse dimensioni e di terreni aperti ai piedi delle pendici per cacciare. Inoltre vive spesso a bassa quota, in

, sembra essere diventato la preda principale. In questo contesto la poiana-aquila pettonero si rivela utile agli agricoltori, contribuendo ad evitare l'espansione numerica di un animale capace di recare molti danni alle colture. Tra le specie native il

Quando plana al di sopra del suo territorio, le sue ali sono parallele e tenute orizzontali durante il volo, caratteristica che permette di distinguere questa specie dall'aquila dal ciuffo di Hodgson (

. Evitano tuttavia l'interno delle foreste fitte, prediligendo le zone forestali in corso di rigenerazione, le radure, i margini delle foreste e i passaggi che si aprono in esse, dove possono gettarsi in picchiata sulle prede. L'aquila serpentaria crestata si incontra dal

Cavoli... tra l'altro immagino che l'E di Fontecchio crei un po' di problemi coi finanziamenti... Per quella a L'Aquila non oso immaginare... ho ancora in mente le immagini viste quando abbiamo fatto il giro in centro, veramente angoscianti...--

Il tamburo presenta storie cristologiche tra coppie dei simboli del tetramorfo. A partire dalla rappresentazione di Giovanni, in alto, si incontrano l'Angelo di san Matteo e la sua aquila: tali simboli sono in relazione con gli evangelisti presenti nei rispettivi pennacchi. Proseguendo in senso orario si trovano l'aquila e il toro, il leone e il toro, il leone e l'angelo. Si tratta di rappresentazioni a monocromo tra girali vegetali e nastri, intervallate dagli oculi (circondati da ghirlande dipinte) che danno luce alla cupola, essendo sprovvista di

D'argento, all'aquila al naturale dal volo spiegato, caricato in petto da uno scudetto d'azzurro alla banda d'oro, recante nel modulo superiore una cometa d'argento e nel modulo inferiore un vulcano vampante. Ornamenti esteriori da Comune

vedevano un'aquila o un avvoltoio. Negli atlanti celesti questa costellazione era spesso rappresentata da un uccello sistemato dietro a una lira. Sembra che gli Arabi abbiano visto Vega e le due stelle a lei vicine, Epsilon e Zeta della Lira, come un'aquila con le ali chiuse, che piomba sulla preda, laddove nella

Inquartato, al I e IV d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al II e III partito di nero e d'argento, al mastio d'oro merlato alla guelfa, aperto del campo. Sul tutto d'azzurro ad un albero di verde, ai piedi del quale sta seduto un cane legato ad una corda, tenuta da un destrocherio vestito di rosso e movente dal fianco sinistro.

l'industria armentizia, in seguito al riordino attuato dall'amministrazione aragonese, rappresentava la principale fonte di reddito per le popolazioni dell'Abruzzo montano. Castel di Sangro, difatti, trovandosi lungo i percorsi di due importanti tratturi, quali il Pescasseroli-Candela e L'Aquila-Foggia, costituiva uno dei principali centri attraversati dalla

D'azzurro, all'aquila dal volo spiegato, d'oro, caricata in petto dallo scudetto ellittico, di rosso, bordato d'oro, alle lettere maiuscole R e I intrecciate, dello stesso; essa aquila afferrante con gli artigli il bastone da Maresciallo posto in fascia, d'oro; il tutto, alla bordatura in filetto, dello stesso.

D'azzurro, trinciato da un filetto d'oro; il primo all'aquila d'oro dal volo spiegato reggente con gli artigli il bastone di comando dello stesso; il secondo al braccio destro di carnagione uscente dal cantone destro della punta e tenente nella mano una teda pure d'oro accesa posta in palo e caricata da una daga d'argento con la punta in alto.

Inquartato: nel primo, di rosso alla croce d'argento attraversata in capo dal pendente di tre gocce d'azzurro (di Piemonte); nel secondo, d'argento all'aquila dal volo spiegato di nero (per Savoia); nel terzo, partito: a) d'oro alla croce d'azzurro (di Parma); b) di rosso alla daga d'argento posta in palo, manicata d'oro ed attorcigliata da un ramo d'alloro al naturale, abbassati da un capo d'azzurro caricato da una stella d'argento; nel quarto, partito: a) d'argento a tre fasce di nero attraversate da un pino di verde terrazzato dello stesso; c) di rosso al Pegaso d'argento

Inquartato in decusse, d'azzurro e di rosso: nel primo, all'incudine d'argento, posta sul ceppo di legno al naturale, fondato sulla partizione, e sormontata da due stelle d'argento, ordinate in fascia; nel secondo, alla daga romana, d'argento, guarnita d'oro, posta in palo, accollata dalla fronda di alloro, di verde, fogliata di venti; nel terzo, al Pegaso spaventato, d'argento; nel quarto, all'aquila di nero.

Troncato: nel primo d'oro, all'aquila di nero, allumata, rostrata, linguata, armata di rosso, caricata in cuore dallo scudetto ovale, di rosso, alla croce d'argento; nel secondo, di rosso, al Pegaso d'argento, passante, con la testa piegata verso il petto.

Troncato, semipartito: nel primo d'oro, all'aquila di nero, allumata, rostrata, linguata, armata di rosso, caricata in cuore dallo scudetto ovale, di rosso, alla croce d'argento; nel secondo, di rosso, al Pegaso d'argento, passante, con la testa piegata verso il petto, nel terzo, tagliato di azzurro e di rosso, al carro armato d'oro, attraversante, cimato dal drago di verde, allumato di rosso, di fronte, in parte nascosto dalla torretta, con le zampe poste a destra e a sinistra della torretta stessa, con le ali aperte, l'ala sinistra attraversante, esso drago con la testa rivoltata, vomitante la fiamma di rosso, caricante l'ala sinistra.

) di tela che impedivano l'entrata di terra e sassi negli scarponi chiodati da montagna; il suo commilitone (che mostra bene la fibbia in ottone a placca con l'aquila bicipite) ha invece dovuto accontentarsi delle fasce mollettiere in panno da fanteria.

primitivi. Basti ricordare la coppia: aquila che tiene un fulmine tra gli artigli su un lato e un Pegaso in volo dall'altro; una spada e una guaina; lato esterno e lato interno di uno scudo; elefante e maiale. Quest'ultimo tipo, ha permesso di datare il lingotto al

, M. Fedele, A. Haber, F. Leo, A. B. Dakar, R. Lattanzio, C. Colombo, R. Caporali, S. Ranieri, I. Russo, C. Cassola, S. Nelli. Compagnia del Teatro Stabile dell'Aquila. Scene e costumi di Carmelo Bene. Musiche di

Troncato: il primo ritroncato: A) di argento pieno; B) di rosso, all'aquila di argento, col volo abbassato, allumata di rosso, armata di nero; il secondo, di argento, alla torre di rosso, coperta dalla calotta sferica, dello stesso, mattonata di nero, aperta del campo, fondata in punta.Ornamenti esteriori da Comune

Si Demostene, quella affermazione si riferisce solo alla fase di inseguimento durante la quale sembra effettivamente che i francesi non persero alcuna aquila. Le due perse durante la carica della cavalleria britannica rimasero ovviamente in mano al nemico.--

L'associazione ha sedi in tutta Italia: Albenga (SV), Ascoli Piceno, Bari, Bergamo, Bolzano, Brescia, Genova, L'Aquila, La Spezia, Latina, Messina, Mestre (VE), Milano, Napoli, Novara, Pisa, Pordenone, Roma, Sassari, Udine e Verona.

Partito: nel primo, inquartato: a) e d) d'argento alla croce di rosso (di Milano); b) d'azzurro all'aquila di nero rostrata, beccata e coronata d'oro; c) di rosso all'aquila al naturale; nel secondo, troncato: a) d'azzurro ai monti ed al fiume al naturale; b) d'argento, a due fasce d'azzurro, caricato in cuore da due spade al naturale poste in decusse (per la Campagna di Grecia).

Inquartato in decusse: nel primo, d'oro all'aquila dal volo spiegato tenente negli artigli una lepre, il tutto al naturale, sopra una campagna di verde (d'Acqui Terme); nel secondo e nel terzo, d'argento a quattro fasce di rosso (di Barletta); nel quarto, d'azzurro al tridente bizantino d'Ucraina d'oro, sormontato da una stella d'argento.

D'argento all'aquila di rosso priva di corona, rostrata e membrata d'oro, il volo caricato di due spranghette dello stesso, seduto con gli artigli su un muro al naturale toccante i bordi, merlato alla ghibellina di quattro pezzi e aperto di tre archi nei quali si vede la coda

D'argento, all'aquila di rosso, rostrata e membrata d'oro, accollata da una muraglia, al naturale, aperta di tre porte del campo e merlata di cinque pezzi, sulla campagna di verde diapratra da trifoglio

D'azzurro al leone coronato, addestrato in capo da una stella, con una mezzaluna montante sotto la zampa sinistra anteriore, il tutto d'oro, con il capo d'argento carico di un'aquila coronata, di nero

, ricostruendo fedelmente il pannello principale della sala operativa, caratterizzato dal celebre monitor, e avvalendosi di alcune elaborazioni digitali per le immagini delle Aquila nello spazio. Originariamente il cortometraggio avrebbe dovuto costituire il germe di un futuro

Di azzurro alla lettera A maiuscola in cuore, accompagnata da tre stelle ad sei punte, poste due in capo ed una nella punta, il tutto d'oro; al capo di oro caricato d'un'aquila di nero imbeccata e membrata

Fasciato d'argento e d'azzurro, al capo di rosso caricato di una conchiglia d'argento, abbassato sott'altro capo dello stesso, caricato dell'aquila spiegata di rosso, membrata, imbeccata e coronata d'oro.

Nel dopoguerra L'Aquila visse un primo momento di crescita demografica che ha portato, per la prima volta, l'espansione edilizia superare la cinta muraria con la costruzione, non sempre esemplare e con carattere speculativo, di nuovi quartieri a ridosso del centro storico. Politicamente ed economicamente, invece, l'inarrestabile declino dell'entroterra abruzzese andava ponendo le basi per una annosa battaglia per l'egemonia regionale, amplificata, sul finire degli

verso l'Annunziata. Il secondo isolato correva lungo via Forcella e comprendeva la Camera Aquilana dei Nobili, che affacciava sulla piazza, e la casa di Pietro Fonticola, in angolo tra via Annunziata e via Forcella; il terzo si sviluppava lungo l'attuale via Burri con la casa di Giorgio Saturnino. Con l'arrivo a L'Aquila della Compagnia dei Gesuiti di

, usando uno stile abbastanza diverso da quello della Fontana Luminosa, avvalendosi ancora del classicismo tipico delle statue greco-romane. Su basamento quadrangolare in marmo, caratterizzato da quattro aquila in bronzo che ne definiscono gli spigoli, e con le ali simbolicamente poste in alto e scandite a mo' di fascio littorio, campeggia la Vittoria alata, in bronzo, nell'atto di spiccare il volo, mentre con la mano pone una corona d'alloro.

: parrocchia di Santo Stefano - Chiesa di Santo Stefano del Monte - Chiesa di San Lorenzo a Marruci (prima sede delle reliquie di Sant'Equizio, oggi nella chiesa dei Gesuiti dell'Aquila) - Castello Dragonetti-De Torres - Cappella di Santa Croce al Monte

di famiglia, ovverosia l'aquila capeggiante sul mare, sormontata dalla corona comitale. Analogo richiamo allo stemma sono i terminali dei pluviali a foggia d'aquila. All'interno del palazzo la lunga galleria del piano nobile distribuisce la sale, tra cui la grande sala da ballo, da cui si accede alla piccola ed elaborata cappella con pavimento in formelle di ceramica decorate. Il palazzo ospitava, oltre a svariate ceramiche prodotte nei secoli dalla manifattura di famiglia, anche una grande quadreria con autori italiani e stranieri dal XV al XVIII secolo. Nel

(Alliata di Sicilia) d'oro, a tre pali di nero. Lo scudo accollato all'aquila bicipite spiegata di nero, membrata, imbeccata e sormontata dalla corona imperiale d'oro; il manto di ermellino e la corona di principe del Sacro Romano Impero.




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28 Agosto 2021

12:17:08