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Frasi che contengono la parola arredi
disegnato da Boito e sito in un oblungo corpo posteriore, staccato dall'edificio principale, con il concorso dell'ornatista Matscheg e dell'ingegnere Manetti, i quali crearono un'architettura profondamente mutata grazie a ornati dipinti, marmi intagliati, ferri fusi e battuti, pietre lavorate, lampade e arredi di gusto eclettico, che denunciano una (dubbia) scelta storicistica, in linea con le istanze dell'epoca. La struttura si conclude con un'ala posteriore, che presenta locali in successione.
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All'interno si conservano suppellettili, arredi sacri, antichi paramenti, statue e tele in parte provenienti dal convento di Santa Caterina: tra questi oggetti, il reliquiario di argento a forma di braccio, contenente la
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Sala XVIII. Si tratta della Seconda Anticamera della Regina: le decorazioni in stucco bianco e oro del soffitto risalgono al periodo di Ferdinando II, mentre gli arredi sono di epoca murattiana, di fattura napoletana; caratteristico un vaso cinese del Settecento
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Museo diocesano: presso il palazzo del Vescovado si possono visitare Il museo, la pinacoteca e i giardini. Sono esposti arredi sacri, argenti e dipinti delle chiese della diocesi, dei secoli XVII, XVIII e XIX.
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Al contrario di quanto l'esperienza comune erroneamente suggerisce a causa dell'odierna rovina dei nuraghi, la tecnica isodoma fu in essi impiegata per rifinire le sovrastrutture dei terrazzi a ballatoio, o per i rivestimenti e arredi interni nei vani di particolare pregio.
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; sul lato est si apre l'abside a base quadrata lunga un terzo della lunghezza complessiva della parete principale (un nono se si considera la superficie della base) e sormontata da una cupoletta decorata da conchiglie in pietra ai quattro angoli. Durante l'Ottocento vennero apportate alcune modifiche (spostata la porta, sbassato il pavimento, sostituiti gli arredi) e creato un lavamani in pietra (
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, sugli arredi scolastici delle aule, dove il crocifisso figura insieme con il ritratto del re d'Italia (con la repubblica, aggiornato con il ritratto del presidente). Non ci sono chiare indicazioni normative per le
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Le donne erano obbligate ai lavori domestici pesanti, alla cura della casa, generalmente bassa e con pochi arredi, costruita con mattoni crudi o pietre, senza intonaco e con il pavimento in terra battuta. Mangiavano cibi semplici e poco nutrienti. Lo stesso clero e i ricchi mangiavano carne e pesce solo la domenica e per le feste. L'
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Gli altri rioni centro-periferici, dovuti allo sviluppo demografico ed economico del dopoguerra, sono caratterizzati da una maglia quadrilatera meno regolare del murattiano ed hanno arredi urbani propri del
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, la maggior parte sono perduti per sempre-, gli arredi d'epoca. Nel crollo della facciata orientale venne sepolta la fontana dei Quattro Mori. Rimasero in piedi il torrione quadrangolare del cortile ed alcuni muri perimetrali del fronte settentrionale, oltre a tutto il fianco occidentale.
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Venne costruito dopo la stazione ferroviaria e presenta un ampio prospetto su Viale Trieste ben curato e caratterizzato da richiami neorinascimentali. La facciata del prospetto principale con relativo decoro superiore di facciata e gli arredi interni sono invece ornati con decori tardo-
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, Scoccimarro progetto gli arredi per varie case friulane. Qui di seguito inserisco una breve descrizione e alcune foto di alcuni progetti che sono riuscito a recuperare dal libro pubblicato dal Comune di Udine
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In seguito alla soppressione ottocentesca gli arredi sacri subirono vicende diverse: i reliquiari come la grande Cassa reliquiario di S. Eldrado e altri oggetti di oreficeria e arte sacra vennero trasferiti presso la parrocchiale ove sono attualmente visitabili tramite il Museo diocesano d'arte sacra. La cassa reliquiario risale al XII secolo e presenta similitudini con analoghe casse presenti nell'
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. Il Vien, dal prototipo inciso, a cui si attenne scrupolosamente non dimenticando di invertire l'immagine, nel presupposto, in questo caso infondato, che la riproduzione a stampa riproducesse un originale invertito, riprende: il soggetto, la disposizione generale delle figure e gran parte dei loro gesti, ma anche la disposizione della composizione a fregio, come in un bassorilievo, aggraziando l'originale con l'aggiunta di arredi in
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, i disegni architettonici di Mackintosh spesso includono dettagliate specifiche riguardanti decorazioni, forniture e arredi degli edifici. La stragrande maggioranza di questi significativi complementi d'arredo fu disegnata dalla moglie Margaret Macdonald
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italiano: i tratti stilistici sono da ravvisarsi principalmente nel descrittivismo degli arredi, nel decorativismo delle strutture e rifiniture, con particolare attenzione alla vista d'insieme degli interni oltre che nel
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negli arredi dell'ufficio passeggeri e del salone del consiglio di amministrazione, con soffitti a cassettoni, boiserie che armonizzano stilisticamente con l'aspetto esterno del palazzo. Oltre al cancello d'ingresso, opera di
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, portando sul suo carro i primi attrezzi di scena, arredi scenografici, costumi e maschere teatrali. Tuttavia, storicamente, il nucleo attorno al quale si svilupparono la tragedia e la commedia fu il
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. Della vecchia struttura del convento dei domenicani esistono ancora oggi interessanti ruderi e arredi, tra i quali l'ampio giardino interno delimitato dalle antiche mura con al suo interno il pozzo e la fossa comune per le sepolture. La facciata un tempo era di stile
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della SIAE. Il primo piano e due sale a pianterreno ospitavano il museo, il secondo e quarto piano gli uffici, il terzo piano la sala di consultazione della biblioteca. La sistemazione degli ambienti e gli arredi degli
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. Al di sotto della volta, l'alta trabeazione presenta motivi decorativi classicheggianti con draghi e conchiglie. Lungo tutto il perimetro della sagrestia corrono gli armadi lignei destinati a custodire gli arredi sacri. Tutti gli sportelli sono ornati da dipinti databili all'inizio del XVI secolo, con
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La prima chiesa era a croce greca, con maestosa cupola, su progetto dell'architetto Giuseppe Marchelli di Modena, e un secolo dopo, la Chiesa fu trasformata a croce latina. La chiesa conserva un dipinto raffigurante uno dei miracoli avvenuti, un quadro a tempera raffigurante la Madonna con gli emblemi della Concezione, Santa Maria Maddalena, Santa Caterina Vergine e martire, e alcuni angeli. L'armonico edificio conserva alcuni pregevoli arredi sacri e una predella in legno, del Cinquecento, raffigurante l'Eterno Padre con angeli, attribuita alla scuola del Ghirlandaio.
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. L'aspetto che oggi l'edificio presenta risale al seicento, come denunciano chiaramente le linee della sua architettura. Nelle stanze degli appartamenti vescovili sono esposti mobili, arredi e ritratti di prelati, ma anche qualche oggetto in stile
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. La Sala dei Matrimoni ospita la tela del Figari, che corre lungo la parte superiore delle pareti, con raffigurazioni sul tema del matrimonio in Sardegna, e interessanti arredi lignei, esempi di artigianato sardo. Nella sala, all'interno di teche, sono custoditi gioielli, reperti archeologici e il
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, finiti i lavori di muratura, vennero appaltate al tranese Anselmo Dionisio le opere di decorazione del soffitto, gli arredi interni, la scenografia ed il sistema dell'illuminazione. Al termine dei lavori il teatro presentava una elegante facciata esterna secondo un linguaggio architettonico
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Impreziosita da un suggestivo parco, recentemente restaurata nelle strutture e negli arredi, ospita nei primi due piani le eleganti e sobrie ambientazioni originali, con i ritratti dei membri della famiglia di mano della pittrice veneziana
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Le cappelle, quattro per lato, ospitano interessanti opere d'arte, arredi marmorei e dipinti; di particolare rilievo l'altare seicentesco della Madonna Addolorata (prima cappella a destra), l'altare settecentesco di Santa Eulalia ornato da una tela di
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indica come oggetto della visita apostolica gli oggetti e gli arredi destinati al culto (vasi, arredi, reliquie, altari); la predicazione contro le dottrine contrarie al Cristianesimo e la vigilanza sull'osservanza dei precetti (rispetto delle
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) viveva il Granduca in carica. La consorte del principe viveva invece nella corrispondente ala laterale confinante con gli appartamenti del Principe. La decorazione gli arredi sono molto cambiati dall'epoca dei Medici, spesso con abbellimenti e scelte stilistiche propri delle famiglie che vi risiedettero in seguito come gli
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quando parte degli arredi e reliquiari furono spostati nella parrocchiale di San Marco Evangelista e vennero rimossi la volta a botte che ricopriva la navata principale ed alcuni ambienti secondari costruiti nel periodo di utilizzo come caserma
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. Ogni provincia, regione amministrativa speciale o regione autonoma della Cina ha una propria sala nel complesso, come la sala Pechino, la sala Hong Kong o la Sala Taiwan, ognuna con caratteristiche proprie e arredi in stile locale.
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Ulteriori e diverse sono le testimonianze che i vescovi hanno lasciato nella cattedrale e in diverse altre chiese di Caorle: dai diversi stemmi, dipinti o scolpiti in cattedrale, a ricordo di particolari eventi, alle tombe che alcuni vescovi hanno voluto in cattedrale, ai numerosi arredi sacri conservati nel
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dalla progettazione degli spazi, interni ed esterni, a una concezione che comprendeva anche lo studio e la realizzazione delle luci, degli arredi, della decorazione delle pareti, perfino dell'oggettistica.
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(X-VI secolo a.C.) i leviti svolgevano il ruolo di cantori, musicisti, portieri, oltre ad occuparsi della preparazione delle offerte e pulizia dei locali e degli arredi sacri. Un parallelismo con la tradizione cristiana, con le dovute differenze, vedrebbe i leviti adempiere i ruoli occupati da chierichetti e sagrestani. In diversi passi riferiti a prima della riforma di
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, due stendardi reali, diversi padiglioni reali (tende), il libro di preghiere del re, reliquie, arredi preziosi e oggetti della Cappella Reale. Alessandro Benedetti, un medico veneziano al servizio nell'esercito della
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ancora richiedeva dagli ampuriensi la non intromissione nell'amministrazione della chiesa e la restituzione di alcuni arredi sacri appartenenti agli amministratori ufficiali provenienti dalla villa di
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si potevano ancora vedere statue, colonne, arredi marmorei e resti di cornicioni. La struttura quindi, sebbene in abbandono, era ancora sufficientemente leggibile. Durante la guerra iniziata all'Elba nel
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, anche se la presenza di viali rettilinei e l'uso di arredi classicheggianti erano piuttosto lontani dai giardini alla moda dell'epoca in Francia e in Inghilterra. Di questi arredi rimane ben poco: oltre ai tre templi, il sarcofago di
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con i seguenti indirizzi di studio: Liceo Scientifico, Liceo Linguistico, Grafica e Comunicazione, Servizi Socio-Sanitari, Tecnico di Chimica Materiali e Biotecnologia, Produzioni Industriali ed Artigianali - opzione Arredi e Forniture d'Interni
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Il patrimonio del Museo comprende libri, opuscoli, annunci pubblicitari, mappe, film e filmati storici, opere d'arte, testimonianze audio e video riportanti molte testimonianze orali, musica e registrazioni audio, arredi, frammenti architettonici, modelli, macchinari, strumenti, microfilm e microschede di documenti governativi e di altri documenti ufficiali, effetti personali, documenti personali, fotografie, album fotografici e tessuti. Le informazioni relative a questi
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. Si tratta di un polo museale che permette di ammirare gli antichi ambienti del convento (sala Capitolare, sala Sisto V ed il chiostro), un sito archeologico posto sotto l'edificio religioso e le collezioni settecentesche appartenute al convento stesso (abiti, pitture, arredi ecc. etc). Il sito archeologico risale all'
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I senzatetto erano sistemati, divisi per sesso, in grandi strutture, solitamente ricavate negli edifici dei servizi pubblici, dove venivano rilasciati diversi buoni pasto o per il vestiario o, ancora, certificati che davano l'autorizzazione a ricevere indennizzi di vario tipo per ripagare tutto quello che si era perso. Inizialmente nuove case e nuovi arredi erano individuati semplicemente sul mercato, ma in seguito le amministrazioni comunali trovarono nuovi alloggi e nuovi arredi confiscandoli agli ebrei.
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La reggia si estende su due livelli ed al primo piano si trovano gli Appartamenti Reali: si tratta in parte di ricostruzione, in parte di originali, degli arredi appartenuti alle famiglie dinastiche che hanno abitato nella dimora; tra gli elementi di spicco: porcellane, oggetti di vita quotidiana e sculture e pitture di artisti italiani ed europei del
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, che vi fondarono un convento. La chiesa conserva ancora le decorazioni tardo-barocche, visibili soprattutto negli arredi interni. Il convento, organizzato attorno ad un cortile quadrangolare dotato di peristilio a volte finemente dipinte con scene della vita di
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, al quale si deve la realizzazione del loggioato e del salone di rappresentanza. Al suo interno, la villa ospita una serie di arredi databili a partire dal XVI secolo, oltre collezioni di ceramiche e dipinti.
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Venne costruito dopo la stazione ferroviaria e presenta un ampio prospetto su Viale Trieste ben curato e caratterizzato da richiami neorinascimentali. La facciata del prospetto principale con relativo decoro superiore di facciata e gli arredi interni sono invece ornati con decori tardo-
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, considerato acusticamente eccellente. Infatti, per diversi anni, Sabine ed il suo gruppo di assistenti passarono molto tempo a spostare gli scaffali e gli arredi fra le due strutture, testando poi l'acustica con un
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. Conseguentemente anche l'interno si presenta ora frazionato in piani e locali, con la completa ed irreversibile cancellazione delle orditure architettoniche vanvitelliane e la dispersione degli arredi fissi e mobili in altre chiese cittadine e del circondario; i dipinti sono parzialmente ora esposti alla
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Le varie creature che comparirono nella prima stagione e la maggior parte degli arredi scenici furono sviluppati da un gruppo non coordinato di persone, organizzato sotto il nome di Project Unlimited. Membri del progetto furono
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Accanto al razionalismo, una cerchia di progettisti si fece promotrice di un'architettura tesa a ricercare un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale attraverso l'integrazione dei vari elementi artificiali propri dell'uomo (costruzioni, arredi, ecc.), e naturali dell'intorno ambientale del sito: l'
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Gli oratori ancora esistenti sono in gran parte sede delle rispettive confraternite. Nella maggior parte sono edifici adiacenti alle chiese parrocchiali di riferimento, se non incorporati nella stessa struttura della chiesa, ma sempre con ingresso indipendente, generalmente con un aspetto esterno dimesso ma ricchi all'interno di preziosi arredi intagliati, marmi e opere d'arte.
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con tutti gli arredi e le opere d'arte raccolte per oltre due secoli da vari esponenti dei Brignole-Sale, al comune di Genova, che ne fece una sede museale. Alcune sale sono andate in parte distrutte per i bombardamenti della
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Gli arredi sono costituiti da tre grandi credenze e un tavolo seicenteschi, che espongono una collezione di ceramiche, in buona parte decorate con lo stemma dei conti Sanvitale; i pezzi, di fattura parmigiana, piemontese, lombarda, inglese e tedesca, risalgono prevalentemente al XVIII secolo; in mostra sono posti anche due
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, eccezion fatta per gli arredi e le decorazioni. La chiesa fu impostata su pianta ellittica con ingresso dell'asse maggiore e ampio presbiterio absidato sul lato opposto. Agli estremi dell'asse minore furono poste due cappelle rettangolari e ai lati altre due cappelle quadrate minori. L'organismo della chiesa di Sant'Agostino rappresenta uno dei pochi esempi abruzzesi di compenetrazione tra schema longitudinale e schema centrale, partendo da un ovale molto allungato, di modello berniniano come la
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Gran parte del mobilio e dei complementi d'arredamento presenti risalgono al periodo ottocentesco: tra essi anche il letto ligneo a baldacchino con rifiniture dorate. Tra gli arredi risalenti ad epoche antecedenti restano un
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La quadreria, ben fornita di opere di importanti artisti, fu arricchita da Uguccione III e dai suoi fratelli. La collezione, unitamente a pregevoli porcellane, lampadari settecenteschi, vari arredi, la biblioteca (con
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dispose, che alla sua morte, tutti i suoi beni, compreso il Palazzo e le raccolte in esso contenute (erbario, pinacoteca, archivio, biblioteca, strumenti musicali, arredi, armi), divenissero un pubblico Museo
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, in caso di spostamenti o espulsione. Man mano che gli oratori e le scole del ghetto chiudevano, i loro arredi venivano trasferiti nel tempio. Per questo vi sono custoditi candelabri, corone e pendagli che adornano i rotoli (
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(secolo XVI), con elegante portale in pietra sormontato d un timpano. All'interno altare ligneo con dipinti del pittore Sebastiano Majewski, soffitto ligneo dipinto, resti di un organo settecentesco e, nella sacrestia, arredi sacri di pregio.
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meta di processioni, sedici sacerdoti ed altrettanti chierici, e le chiese risultano al visitatore tutte ben tenute e dotate di ricchi arredi, tutti assolutamente conformi ai dettami del recentissimo
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Al contrario di quanto l'esperienza comune erroneamente suggerisce a causa dell'odierna rovina dei nuraghi, la tecnica isodoma fu impiegata per rifinire le sovrastrutture dei terrazzi a ballatoio, o per i rivestimenti e arredi interni nei vani di particolare pregio.
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. Vien, dal prototipo inciso, a cui si attenne scrupolosamente non dimenticando di invertire l'immagine, nel presupposto infondato che la riproduzione a stampa riproducesse un originale invertito, riprende il soggetto, la disposizione generale delle figure e gran parte dei loro gesti, ma anche la disposizione della composizione a fregio, come in un bassorilievo, aggraziando l'originale con l'aggiunta di arredi in
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Gli altri rioni centro-periferici, dovuti allo sviluppo demografico ed economico del dopoguerra, sono caratterizzati da una maglia quadrilatera meno regolare del murattiano e hanno arredi urbani propri del
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si distribuiscono quindici altari, di cui solo quattro conservano l'aspetto originario barocco. Molti di essi hanno subito nel tempo variazioni di titolare e hanno perso arredi e figurazioni originarie. Di rilevanza artistica sono due tele,
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, inizia a lavorare nel settore del design di interni e nelle esposizioni di arredi. Nell'ambiente milanese dei movimenti e collettivi d'avanguardia viene in contatto con Alta Quota, a cui appartengono
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abbazie, monasteri e luoghi di culto vennero spogliati degli arredi e venduti all'asta, altri caddero in rovina e molti furono abbattuti. Molti ordini monastici vennero soppressi, ridimensionando la presenza religiosa nella diocesi astigiana. La stessa sede vescovile rimase
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. Si tratta di un polo museale che permette di ammirare gli antichi ambienti del convento (sala Capitolare, sala Sisto V e il chiostro), un sito archeologico posto sotto l'edificio religioso e le collezioni settecentesche appartenute al convento stesso (abiti, pitture, arredi, ecc.). Il sito archeologico risale all'
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Le poche modifiche che venivano effettuate per adeguarle al nuovo utilizzo riguardavano gli arredi originali per i passeggeri, che molte volte venivano rimossi per aumentare la capienza della nave, e la verniciatura, che poteva essere modificata adottando una verniciatura
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, coperti di gioielli e deposti in sarcofagi di legno. Al tempo dell'esplorazione da parte degli archeologi (XIX e XX secolo) in alcune piramidi furono trovati resti di archi, faretre di frecce, attrezzatura per cavalli, scatole di legno, arredi, ceramiche, vetri colorati, stoviglie di metallo e molti altri artefatti che dimostravano il commercio Meroitico con Egitto e
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Il museo diocesano contiene, comunque, attualmente buona parte degli arredi sacri della cattedrale potentina e vi sono presenti, inoltre, in gran numero ritratti ed anche un crocifisso astile di pregevole fattura del
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antica. I quadri sono disposti sulle pareti in file successive e si integrano con gli arredi, i mobili e le sculture del museo. La maggior parte delle opere esposte deriva dalla collezione di Bernardino Spada e, in misura minore, da altre collezioni, tra cui quella di
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Le industrie cittadine includono impianti per la produzione di cemento e di fertilizzanti fosfati, industrie alimentari (dolciumi), cosmetici, fabbriche di calzature e di arredi, oltre all'industria elettronica rappresentata da un impianto della
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Il traghetto venne al contempo rivisitato negli arredi e nelle finiture interne delle zone comuni, e venne aggiunta anche una sala cinema di bordo. Inoltre il terzo dei ponti aggiunti fu adibito a zona soggiorno, con un bar su due livelli con livello sopraelevato adibito a zona tv e ristorante
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e in quell'occasione furono abbattuti sei dei nove altari presenti, fu rifatto l'altare maggiore e sostituito il pavimento maiolicato. Inoltre per completare il pagamento dei lavori furono venduti molti arredi e alcune antiche tele.
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, a tre piani, in stile austero semplice e tipicamente toscano. L'interno venne decorato con alcuni sobri accenti antichizzanti negli arredi, come nei fregi e nei camini, incentrati sulla celebrazione di
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risulta infine l'ultima fonte che documenta l'impianto originario della chiesa ad aula unica. In quell'occasione venne inoltre registrato un arricchimento della suppellettile ecclesiastica e degli arredi. Successivamente a questa visita, nel
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La Chiesa di San Giovanni Evangelista si trova nel rione di San Giovanni alla Castagna in Piazza Felice Cavallotti; fu ricostruita alla fine del XVII secolo e contiene vari arredi lignei risalenti al
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), una collezione di tessuti antichi europei e asiatici, pregiati arredi storici. Accanto alla sua collezione la villa conserva bozzetti, gessi, disegni e materiali di lavoro di Pogliaghi, tra cui i gessi originali della porta maggiore del
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da Borgia,nel soffitto del transetto due grandi medaglioni con la Madonna divina pastora e la sacra famiglia. Pregevoli gli arredi della sagrestia, i due cori e il pulpito: tutte opere di intaglio di
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rimane la chiesa rinascimentale perfettamente conservata e buona parte dei pregevoli arredi: due altari in legno, un crocifisso, una grande cornice del XVII secolo trasferiti nella chiesa dell'Annunziata. La grande tela della Madonna degli angeli di,
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e consegnato al Comune di Mesoraca. Di tutta la struttura attualmente rimane la chiesa rinascimentale perfettamente conservata e buona parte dei pregevoli arredi: due altari in legno, un crocifisso, una grande cornice del XVII secolo trasferiti nella chiesa dell'Annunziata. La grande tela della Madonna degli angeli di,
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I granduchi, quali protettori parteciparono frequentemente alle manifestazioni ed alla vita dell'associazione con numerose visite e donando denaro e arredi sacri per il culto. Ferdinando I per assicurare alla Misericordia livornese una sussistenza, dispose nel
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ed il lusso profuso negli arredi di questa residenza suburbana. Molte di esse si ritrovarono ridotte in frammenti riutilizzati come materiale edilizio all'interno di muri tardo-antichi, secondo una consuetudine ben attestata a
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). Le miniature di arredi venivano tenute all'interno di credenze o stipetti adattati per sembrare interni di una casa; le case tedesche e olandesi erano generalmente a stipetto, e quindi mancavano di una facciata realistica: contava maggiormente la protezione delle preziose collezioni in essi contenuti. I collezionisti inglesi, invece, preferivano che fosse riprodotta la casa anche nella facciata, che potesse riproporre fedelmente la propria casa.
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Ultimo aggiornamento pagina:
04 Gennaio 2022
18:51:31