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Frasi che contengono la parola atrio
sessuata, i gameti sono distinti e vengono prodotti dalle gonadi posizionate ventralmente coperte dall'atrio. Al momento della riproduzione, i gameti fuoriescono dall'atrioporo (o poro atriale), questo implica
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). Su largo della Memoria, si distingue per il bel portale bugnato sovrastato dallo stemma in marmo; l'interno per le sue linee architettoniche, per l'affresco nella volta dell'atrio, la fontana neoclassica e la peschiera del cortile. Per via di successione appartenne ai De Vargas Machuca principi di Migliano.
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Durante la diastole ventricolare, la pressione nei ventricoli (destro e sinistro) decresce dai valori del picco raggiunti durante la sistole e nel momento in cui la pressione del ventricolo sinistro va di sotto alla pressione dell'atrio sinistro, la
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. Da qui poi passa sia nell'atrio sinistro (operazione non permessa nella normale circolazione neonatale) per andare nel ventricolo sinistro e poi nell'aorta sia nel ventricolo destro dove si mescola con il sangue refluo proveniente dalla vena cava superiore
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di un individuo una dilatazione elettiva di atrio e ventricolo destri, ma non l'aveva associata a una probabile disfunzione mitralica, quantunque fosse a conoscenza delle descrizioni di casi simili in Vieussens. Interessante il caso di ingrossamenti del cuore, talmente eccessivi da paragonare il muscolo a quello di un bue
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. La vena cava superiore sbocca, priva di valvole, nella parte posteriore della parete superiore dell'atrio (detta anche, volta dell'atrio). La vena cava inferiore sbocca nella parete inferiore con una valvola detta valvola di Eustachio
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. I muscoli pettinati rivestono completamente la superficie interna dell'auricola dell'atrio assumendo andamento parallelo e convergente verso l'apice dell'auricola. Il loro nome deriva dal fatto che, osservati sulla superficie interna delle pareti dell'atrio distesa dopo aver praticato un taglio longitudinale che dalla porzione vasale dell'atrio raggiunge l'apice dell'auricola, ricordano l'andamento parallelo dei denti di un
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e di volte di dimensioni non eccessive e ben ammorsate nelle navate laterali, limitarono i danni che riguardarono quasi esclusivamente la facciata, l'atrio e il tetto. Le parti danneggiate, dunque, vennero ricostruite seguendo i canoni caratteristici dell'
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secondo gli ormai tradizionali canoni del teatro ottocentesco. Il monumentale edificio neoclassico, preceduto da un portico a cinque arcate, si componeva di un grande atrio a tre navate al piano terra, di un
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viene modificata l'iniziale struttura romanica (un'unica navata scandita da quattro campate) e vi vengono aggiunte sia le cappelle lungo le pareti laterali sia l'atrio d'ingresso. L'introduzione delle cappelle ha costretto la chiusura delle finestre lungo la navata creando una penombra che induce al raccoglimento. Il pavimento pende leggermente verso l'altare maggiore
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realizzato in stucco lucido. Tra le colonne si aprono sei grandi finestre sormontate da altrettante finestrelle, che forniscono luce all'atrio interno, e al centro un imponente portone arcuato dotato di due ante ferrate chiodate. I caratteristici battiporta a forma di
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e segna il definitivo passaggio funzionale dell'edificio da fortezza a elegante dimora nobiliare. Lo stemma visibile sopra la balconata appartiene alla famiglia De Marco, all'epoca proprietaria dello stabile. All'interno un grande atrio conduce attraverso una scalinata al piano nobile, dotato di ampi ambienti voltati
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; quelle rinvenute ad Ercolano che ritraggono imperatori e personaggi diversi della famiglia giulio-claudia sono esposte nell'atrio del museo; tutte le altre statue bronzee da Pompei sono in deposito.
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La mattina seguente giunsero presso il campo del generale romano alcuni cavalieri inviati da Quinto Atrio per informarlo che la notte precedente una tempesta aveva danneggiato la maggior parte delle navi.
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, di epoca successiva a questi edifici, che si collegava a sud con un altro fossato artificiale e a est con un vallone. Il fatto poi che sia stata recentemente scoperta nei pressi della chiesa, poco distante dall'atrio, una grossa tomba di epoca carolingia fa presumere la presenza di una zona funeraria riservata ai signori feudali del luogo
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per la preparazione al battesimo), ubicato sul lato ovest dell'atrio e comunicante con quest'ultimo attraverso una larga apertura. Infine, da un piccolo passaggio sulla parete nord del catecumeneo si accede al
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Uno dei lati del quadriportico metteva in comunicazione l'atrio con la chiesa. Questo lato, solitamente quello orientale, sovente confinava non direttamente con la facciata, ma con un ambiente trasversale, detto
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: la porzione che va dall'uvula vescicale (uretra preprostatica, sezione caudale) fino al bulbo dell'uretra (uretra membranosa), passando attraverso l'atrio uretrale (e dunque l'orifizio uretrale interno), la prostata e il diaframma urogenitale. Viene divisa in
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(piccolo coagulo) che occlude un vaso arterioso cerebrale. Esso nasce generalmente dalla rottura di una placca ateromasica o aterosclerotica in una delle arterie carotidi o da un coagulo originatosi in un atrio cardiaco in seguito a
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. Nella prima zona si trovavano cinque membri dell'equipaggio e due passeggeri: quattro membri dell'equipaggio erano sul lato sinistro (uno nella mensa equipaggio, uno nelle cucine, uno nell'atrio antistante le cucine e uno nella mensa ufficiali) e uno, il barista Max Schulze, su quello di dritta (nel bar o nella sala fumatori)
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Nel primo piano ci sono varie mostre e una libreria di manga consultabile, comprendente cinquecento opere di Tezuka (sono presenti varie edizioni). Si trovano inoltre una video libreria e un atrio con decorazioni ispirate a
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Dall'Atrio Quadrato si accede alle stanze dedicate all'amministrazione e alla burocrazia di palazzo, con la stanza del Notaio Ducale, segretario delle varie magistrature dello Stato, e quella del Deputato alla Segreta del Consiglio dei Dieci, segretario particolare del potente consiglio. Queste due stanzette sono raggiungibili anche risalendo una scaletta che le congiunge ai Pozzi.
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ed era destinato alla residenza padronale. L'ingresso alla villa che si trova invece sul lato posteriore, presso l'atrio, fu pensato dal Valente per poter accedere all'edificio direttamente in carrozza tramite due rampe laterali.
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e un atrio, sostanzialmente un lungo corridoio al termine del quale si apre la camera funeraria principale che accoglieva oltre al defunto, un corredo funerario ricchissimo. La tomba fu ingrandita in seguito per accogliere altre sepolture di tipo familiare, sia inumazioni che incinerazioni, a testimonianza del persistere parallelo di entrambi i riti.
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ordinati secondo gli anni della campagna di guerra e raggruppati secondo la zona di combattimento; nell'atrio dell'ingresso occidentale altre grandi lapidi a tutta parete riportano i nomi dei bolognesi caduti durante la
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, genovese, che inizia a muovere alleanze contro la Repubblica. Avviata la costruzione della Cappella Zen nel braccio destro dell'atrio della Basilica marciana, ostruendo il solenne portale d'ingresso verso la laguna.
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e parzialmente restaurato: la casa si presenta con atrio, con diverse stanze intorno, anch'esse danneggiata durante la seconda guerra mondiale e un giardino con peristilio; sono stati inoltre rinvenuti resti di capitelli in tufo di
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e presentava sulla facciata diverse iscrizioni elettorali: all'interno si compone di corridoio d'ingresso, atrio e giardino con peristilio che recava al centro una piccola piscina con fontana, dove fu ritrovata una statua di un ragazzo mezzo nudo che afferrava tra le mani la testa e la coda di un
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: nell'atrio si conservano resti dell'impluvio ed intorno cubicoli ed oecus con resti di intonaco in giallo e in rosso; nel giardino restano superstiti alcune pezzi di colonna del peristilio e l'ingresso alla sala triclinare, che in origine possedeva mura stuccate in bianco, con raffigurazioni in rilievo.
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che portava al piano superiore: l'atrio conserva l'impluvio circondato dai resti di quattro colonne e intorno si aprono gli ambienti della casa, tra cui la cucina, con panca in muratura e il triclinio, con resti della zoccolatura in rosso.
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per volere dei conti Pellegrini, la villa fu successivamente acquisita dalla famiglia Biondi e parzialmente modificata internamente; elevata simmetricamente su due livelli principali fuori terra, si sviluppa su una pianta quadrata di modeste dimensioni; caratterizzata dal grande atrio settecentesco, sorge all'interno di un grande
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Altre tre stanze si aprono lungo il lato est dell'atrio: un cubicolo, il tablino ed un corridoio. Il cubicolo presenta un soffitto a volta ed era probabilmente destinato ai figli del proprietario, come dimostrato dall'affresco all'ingresso di due medaglioni raffiguranti ritratti di fanciulli: un ragazzo nelle vesti di
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Sul lato est dell'atrio si aprono due camere. La prima ha intonaco grigio grezzo e pavimento in malta e calce: era probabilmente utilizzata come deposito e come ricovero per gli schiavi, i quali dormivano in una sorta di piano ammezzato come testimoniato dai resti di una scala. Sono stati ritrovati in questo ambiente una brocca di ceramica, due boccette di vetro, un portalampada in bronzo e una in ceramica, un peso per telaio e cinque monete in bronzo
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Le strutture comuni erano organizzate in modo da far convivere la festa religiosa e quella civile, il mercato con l'assemblea politica. Era presente il tempio a pozzo della fonte sacra, fornita di atrio e con fossa per i sacrifici, con uno spazio per esporre gli
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Possibili complicazioni durante la procedura operatoria sono la perforazione della parete posteriore dell'atrio nell'esofago, la perforazione della parete libera risultante in una raccolta di sangue intorno al
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Accessibile attraverso un corridoio inclinato ricoperto di mosaici bicromi originali, essa si apre con un ampio cortile sostenuto da pilastri quadrati. L'atrio si trova invece sulla parte opposta, dove si aveva l'accesso in origine, e attorno a cui si affacciano una serie di stanzette (
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l'accesso avveniva lungo il lato settentrionale, attraverso un ampio ingresso centrale nell'assetto architettonici. Successivamente venne aperto l'ingresso sulla facciata orientale, realizzando un grande avancorpo su cui era impostata una scala monumentale; questa conduceva all'atrio (il
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), progettato da Sansovino fondendo insieme lo schema fiorentino-romano (evidente nella presenza del cortile interno) con quello veneziano (presenza di un salone centrale in corrispondenza dell'atrio d'accesso, dal quale dipartono i vari ambienti interni). Inoltre, l'articolazione della facciata, in cui prevalgono i vuoti sui pieni, anticipa il disegno della
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) si trovava di solito un atrio coperto da volte, dal quale si accedeva direttamente alle navate della chiesa; nei due piani superiori poteva trovarsi al centro una grande sala, dall'altezza doppia che li comprendeva entrambi e che era circondata da gallerie affacciate su di essa, dove si svolgevano la
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L'ingresso principale immette in un grande atrio pavimentato in noce e palissandro. A sinistra, si accede alla biblioteca, dal caratteristico soffitto con decorazioni a stucco a forma di losanga, dotata di ampi scaffali in palissandro e tavoli da gioco. Oltre la biblioteca si trovano la veranda-giardino d'inverno, con due pareti interamente finestrate e pavimento in travertino e marmo verde, e il salone, riarredato da
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, introdotto dalla Grecia nel II secolo a.C., un secondo atrio, che divenne di moda nello stesso periodo. Forse era previsto l'uso di gran parte dello spazio non ancora edificato, ma lo sviluppo fu interrotto improvvisamente dalla eruzione del
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. Risalgono a questo periodo gli interventi di abbellimento nell'atrio con lunga balconata su teoria di arcate a bugne, la costruzione dello scalone a giorno con superfici integralmente rivestite di stucchi, e la decorazione delle sale al piano nobile con affreschi di soggetto mitologico
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, che segna l'altezza della navata e che grazie all'apertura interna permette l'illuminazione dell'edificio. L'atrio ha un grande spessore, come punto di filtraggio tra interno ed esterno, che ricorre anche nello schema delle cappelle interne
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policromi, disposti a figure geometriche. In asse con l'atrio ed il triclinio si trovano poi una serie di piccoli ambienti, alcuni affrescati con pannelli in rosso, altri in rosso ed arancione ed altri ancora in rosso incorniciati in nero, a cui si aggiungono le classiche decorazioni di disegni di
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. Dopo la demolizione della basilica costantiniana, alcuni dei suoi frammenti, dopo pesanti rifacimenti, furono rimessi in opera nell'atrio della nuova basilica in forma di lunetta. Nel portico si trovavano poi delle
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ATAVI ATAVO ATCIU ATELE ATELI ATERA ATERO ATINO ATOMI ATOMO ATONA ATONE ATONI ATONO ATOUT ATRII ATRIO ATTAI ATTUA ATTUI ATTUO AUDIO AUDIT AUFFA AUGGI AUGNA AUGNI AUGNO AULOS AUNAI AUREA AUREE AUREI AUREO AURIO AUSAI AUTOS AVALE AVANA AVARA AVARE AVARI AVARO AVEMO AVENA AVENE AVERE AVERI AVERO AVETE AVEVA AVEVI AVEVO AVIDA AVIDE AVIDI AVIDO AVITA AVITE AVITI AVITO AVOCA AVOCO AVOLA AVOLE AVOLI AVOLO AVORI AVRAI AVREI AVRIA AVUTA AVUTE AVUTI AVUTO AVVIA AVVII AVVIO AXONE AXONI AZERA AZERE AZERI AZERO AZIMA AZIME AZIMI AZIMO AZONI AZOTI AZOTO AZUKI BABAO BABAU BABBI BABBO BACAI BACCA BACCO BACHI BACIA BACIE BACII BACIO BACON BADAI BADGE BADIA BADIE BAFFI BAFFO BAGEL BAGHE BAGLI BAGNA BAGNE BAGNI BAGNO BAIAI BAILA BAILE BAILI BAILO BAINO BAITA BAITE BALBA BALBE BALBI BALBO BALCO BALDA BALDE BALDI BALDO BALIA BALIE BALII BALIO BALLA BALLE BALLI BALLO BALMA BALME BALSA BALSE BALTA BALTE BALZA BALZE BALZI BALZO BAMBA BAMBE BAMBI BAMBO BAMBU BANCA BANCO BANDA BANDE BANDI BANDO BANGI BANJO BANNA BANNI BANNO BANTU BARAI BARBA BARBE BARBI BARBO BARCA BARCO BARDA BARDE BARDI BARDO BARGE BARIA BARIE BARII BARIO BARRA BARRE BARRI BARRO BASAI BASCA BASCI BASCO BASIC BASII BASSA BASSE BASSI BASSO BASTA BASTE BASTI BASTO BATCH BATIK BATTA BATTE BATTI BATTO BAULA BAULE BAULI BAULO BAUTA BAUTE BAZAR BAZZA BAZZE BEANO BEARE BEATA BEATE BEATI BEATO BEAVA BEAVI BEAVO BECCA BECCO BECHE BECHI BEERA BEERO BEFFA BEFFE BEFFI BEFFO BEGHE BEGLI BEGUM BEIGE BEINO BEISA BEISE BELAI BELGA BELGI BELII BELIN BELIO BELLA BELLE BELLI BELLO BELTA BELVA BELVE BEMBE BENDA BENDE BENDI BENDO BENNA BENNE BENSI BENTO BEOLA BEOLE BEONA BEONE BEONI BEOTA BEOTE BEOTI BERCI BERGA BERMA BERME BERRA BERRO BERSI BERSO BERTA BERTE BERUF BERZA BERZE BESCI BESSA BESSE BESSI BESSO BETEL BETON BETTA BETTE BEUTA BEUTE BEVEI BEVVE BEVVI BEZZI BEZZO BIADA BIADE BIADI BIADO BIAVA BIAVE BIAVI BIAVO BIBBI BICCI BICHE BIDET BIECA BIECI BIECO BIETA BIETE BIFFA BIFFE BIFFI BIFFO BIGHE BIGHI BIGIA BIGIE BIGIO BIGIU BIGNE BIJOU BIKER BILIA BILIE BILLE BILLI BILTA BIMBA BIMBE BIMBI BIMBO BINAI BINDA BINDE BINGO BIODI BIODO BIOMA BIOMI BIOVA BIOVE BIRBA BIRBE BIRBI BIRBO BIRCE BIRCI BIRRA BIRRE BIRRI BIRRO BISCA BISCE BISCI BISEX BISSA BISSI BISSO BITTA BITTE BITTI BITTO BIUTA BIUTE BIVIO BIZZA BIZZE BLASE BLEAH BLESA BLESE BLESI BLESO BLIMP BLINI BLINY BLITZ BLOOM BLUES BLUFF BLUMI BLUMO BLUSA BLUSE BOARA BOARD BOARE BOARI BOARO BOATI BOATO BOBBA BOBBE BOCCA BOCCE BOCCI BOCHE BOCIA BOCIO BODDA BODDE BOEMA BOEME BOEMI BOEMO BOERA BOERE BOERI BOERO BOGHE BOGLI BOHRI BOIDE BOIDI BOINA BOINE BOITE BOLDI BOLDO BOLGE BOLLA BOLLE BOLLI BOLLO BOLSA BOLSE BOLSI BOLSO BOMBA BOMBE BOMBI BOMBO BOMII BONCI BONET BONGO BONNE BONTA BONUS BONZA BONZE BONZI BONZO BORDA BORDE BORDI BORDO BOREA BOREI BORGO BORIA BORIE BORII BORIO BORNI BORRA BORRE BORRI BORRO BORSA BORSC BORSE BOSCO BOSSI BOSSO BOTAI BOTRI BOTRO BOTTA BOTTE BOTTI BOTTO BOULE BOXAI BOXER BOZZA BOZZE BOZZI BOZZO BRACA BRACE BRACI BRACO BRADA BRADE BRADI BRADO BRAGA BRAGE BRAGI BRAGO BRAII BRAMA BRAME BRAMI BRAMO BRAND BRANI BRANO BRASA BRASE BRASI BRASO BRAVA BRAVE BRAVI BRAVO BREAK BRENT BREVA BREVE BREVI BRICA BRICE BRIDA BRIDE BRIEF BRIGA BRIGO BRINA BRINE BRINI BRINO BRODA BRODE BRODI BRODO BROLI BROLO BROMI BROMO BRUCA BRUCE BRUCI BRUCO BRUGI BRUGO BRUII BRULE BRUMA BRUME BRUNA BRUNE BRUNI BRUNO BRUSI BRUTA BRUTE BRUTI BRUTO BUANA BUCAI BUCCE BUCCI BUCHE BUCHI BUCIO BUDDA BUDDI BUFAI BUFFA BUFFE BUFFI BUFFO BUGIA BUGIE BUGIO BUGLI BUGNA BUGNE BUGNI BUGNO BUINA BUINE BULBI BULBO BULGE BULLA BULLE BULLI BULLO BUNET BUONA BUONE BUONI BUONO BURBA BURBE BURGA BURKA BURLA BURLE BURLI BURLO BURQA BURRI BURRO BURST BUSCA BUSCO BUSSA BUSSE BUSSI BUSSO BUSTA BUSTE BUSTI BUSTO BUTTA BUTTE BUTTI BUTTO BUYER BUZZA BUZZE BUZZI BUZZO BWANA CABAN CABLA CABLE CABLI CABLO CABRA CABRI CABRO CACAI CACAO CACCA CACCE CACCI CACHE CACHI CACIO CACTI CACTO CADDE CADDI CADMI CADRA CADRO CAFFA CAFFE CAFFI CAFFO CAFRA CAFRE CAFRI CAFRO CAGAI CAGHI CAGIU CAGLI CAGNA CAGNE CAIAC CAIBA CAIBE CAINA CAINE CAINI CAINO CAIRN CAJUN CALAI CALAO CALCA CALCE CALCI CALCO CALDA CALDE CALDI CALDO CALEN CALIA CALIE CALLA CALLE CALLI CALLO CALMA CALME CALMI CALMO CALSE CALTA CALTE CALVA CALVE CALVI CALVO CALZA CALZE CALZI CALZO CAMBI CAMEI CAMEO CAMMA CAMME CAMPA CAMPI CAMPO CANAI CANDI CANEA CANEE CANGA CANGE CANGI CANNA CANNE CANNI CANNO CANOA CANOE CANON CANSA CANSI CANSO CANTA CANTI CANTO CAPAI CAPEI CAPII CAPOC CAPOK CAPPA CAPPE CAPPI CAPRA CAPRE CAPRI CAPRO CAPTA CAPTI CAPTO CAPUT CARCA CARCO CARDA CARDE CARDI CARDO CARGA CARGO CARIA CARIE CARIO CARME CARMI CARNE CARNI CAROL CARON CARPA CARPE CARPI CARPO CARRA CARRE CARRI CARRO CARTA CARTE CARVI CASBA CASBE CASCA CASCI CASCO CASEI CASEO CASPA CASPE CASSA CASSE CASSI CASSO CASTA CASTE CASTI CASTO CATCH CATTA CATTE CATTI CATTO CAULE CAULI CAULO CAURI CAURO CAUSA CAUSE CAUSI CAUSO CAUTA CAUTE CAUTI CAUTO CAVAI CAVEA CAVEE CAVIA CAVIE CAYAK CAZZA CAZZE CAZZI CAZZO CECAI CECCA CECHE CECHI CECIO CEDEI CEDRA CEDRI CEDRO
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si sarebbe dovuto aprire un arioso atrio di accesso e al piano superiore, un solenne loggiato, sullo stile delle basiliche romane; in facciata un grande frontone classico sostenuto da sei poderose semicolonne di ordine corinzio. Secondo l'architetto a collegare l'atrio, la loggia e il palazzo episcopale, si sarebbe aperta una rampa coperta, sulla destra, rimasta incompiuta. Durante i bombardamenti della
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La parete sud del secondo atrio si apre verso la zona del giardino. Si supera una sorta d'ingresso con pareti bianche con bande rosse, gialli e verdi e pavimento in cocciopesto con file di tessere bianche e al suo interno sono stati ritrovati uno sgabello in bronzo, quattro gambe di un mobile e, avvolto in un panno di lino per evitare per si danneggiasse durante i lavori di restauro della casa
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, che era stato deviato in precedenza. Qui erano stati piantati fiori e altre piante. In una delle camere per dormire, raggiungibile dall'atrio, fu trovato un sigillo di bronzo con il nome Decimus Octavius Quartio. Questo ci permette di identificare l'ultimo proprietario della domus. La stessa camera era stata usata come un laboratorio. Dietro l'atrio c'era un piccolo giardino, che era decorato con colonne. Gli spazi successivi sono dipinti con raffinate pitture murarie del
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L'atrio B e l'atrio C sono lineari e tra loro paralleli. Il passeggeri possono transitare tra i due atri attraverso un tunnel pedonale fornito di passerella, dove possono godersi uno spettacolo di luci al neon e ascoltare una versione della
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La United Airlines ha un suo United Club nell'atrio F, mentre la Delta ha il suo SkyClub nell'atrio E. La United Continental Holdings, compagnia madre della United Airlines, sta progettando una modernizzazione delle sue strutture nel terminal.
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Dopo l'avancorpo di entrata, si raggiunge un portale ad arco in comunicazione con un corridoio coperto da volta a botte e pavimentato in pietra, da cui si accede agli altri locali. Nell'atrio si trova anche lo scalone in
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Situato nella via omonima, nei pressi della chiesa di Santa Lucia, fu utilizzato da Ladislao di Durazzo come palazzo reale durante la sua permanenza a Gaeta. Dell'antico palazzo, che doveva essere di notevoli dimensioni, rimangono alcuni elementi inglobati in tre palazzi costruiti in epoche successive: l'imponente portale in marmo con lo stemma di casa Durazzo e l'atrio con lo scalone centrale, un secondo portale gotico con un monogramma scolpito simboleggiante il
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Lungo il percorso che dall'atrio conduce al piano binari sono presenti le sequenze di guerra e di caccia di Sergio Fermariello, la lamiera in alluminio con fibre ottiche di Baldo Diodato e la serigrafia su cinque pannelli in policarbonato (denominata
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L'accesso al piano terreno avviene dall'arcata centrale della corte d'onore, che immette in un atrio monumentale, che presenta una sobria decorazione a pilastri e semicolonne doriche che si stagliano sul bianco delle pareti, ponendo in risalto le sculture neoclassiche ospitate, fra cui spicca il monumentale
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Al secondo piano, che ospitava gli appartamenti privati, si accede attraverso lo scalone monumentale che prende avvio dall'atrio destro della corte principale. Lo scalone presenta una struttura nitida e spoglia, in contrasto con l'esuberanza delle decorazioni degli interni. Da esso infatti, attraverso un'anticamera di collegamento, si accede al grande atrio aperto con ampie arcate sulla fastosa
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. Nella facciata scompare ogni elemento decorativo e rimane solo la geometria delle cornici, in gioco composito curvilineo e triangolare dei timpani. Nell'atrio e nello scalone si trova il gusto scenografico
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Attraverso un portone sormontato da una pensilina si accede all'interno. L'atrio d'ingresso presenta pianta quadrata con iscritto uno spazio circolare delimitato da colonne neoclassiche e sormontato da cupola. Decorano l'ambiente statue di un
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. Per quanto concerne il cono arterioso, un setto lo divide longitudinalmente. Il sangue arterioso proveniente dai polmoni si dirige quindi direttamente all'atrio sinistro, mentre il sangue venoso va nell'atrio destro.
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Dall'atrio al piano terra si accede a sinistra nei locali della Prefettura, mentre a destra negli uffici della questura, sempre a destra il grande scalone porta al primo piano sede dell'amministrazione della
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si presenta come una rapida successione di complessi QRS slargati di configurazione alterata. Le onde P possono essere indipendenti dai complessi QRS (dissociazione atrio-ventricolare), possono seguire i QRS ed avere configurazione alterata (conduzione retrograda) oppure possono essere coperte dai complessi rapidi.
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, che, un tempo a Vienna, era giunta in Piemonte nel corso del XVIII secolo. Tali modifiche di fatto incisero in modo profondo sull'originario progetto Sanpaolesi-Gabrielli, che rimase leggibile sostanzialmente soltanto nell'atrio d'ingresso. Sempre in questo periodo si diede avvio a una massiccia campagna di restauro dei dipinti, in particolare di quelli su tavola, al loro adattamento a cornici preesistenti e infine a una prima considerazione critica delle opere del Novecento, in particolare dei
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Nell'atrio principale domina la struttura metallica della scala principale, il cui pilone di sostegno si eleva da una base parallelepipeda di marmo bianco apuano, componendo insieme al rivestimento parietale in lastre di pietra serena e alla vetrata in cristallo opera di
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, commissionato dalla devota Maria, moglie di Leone Bonini, nel XIII sec. e restaurato di recente. Altri resti cosmateschi, appartenenti in origine alla recinzione corale, all'iconostasi e al ciborio, sono collocati sul lato destro dell'atrio, ai lati e dietro l'altare maggiore.
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Nella prima parte, ad uso privato, disposte attorno ad un'area scoperta, si trovano diversi ambienti, tra cui un piccolo edificio termale, un atrio tetrastilo di ordine dorico al centro del quale un probabile
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, conteneva al piano terra le varie botteghe, le sale d'aspetto e l'atrio, mentre ai piani superiori il ristorante e il laboratorio di scenografia. Nella seconda parte vie era la sala del teatro: i palchi vennero divisi in camerini e la platea resa pianeggiante per poter essere usata anche come sala da ballo
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a fondo liscio. Notevoli sono l'atrio arricchito con busti e ritratti dei benefattori dell'ente e il salone dei concerti decorato da affreschi di elementi floreali e medaglioni con ritratti di famosi musicisti
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, che era servita da sede del Partito Nazionale Fascista e da luogo di tortura di partigiani e antifascisti durante la guerra; solamente il busto bronzeo viene spostato dall'atrio (e in seguito inserito, fuori contesto, alla
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completamente marmoreo nella parte inferiore e ricco di mosaici di in quella superiore. L'opera musiva dell'atrio rappresenta il Cristo guerriero con la croce sulla spalla nell'atto di schiacciare le belve dell'eresia, nella volta a vela spiccano le immagini dei quattro
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. Gli stessi pilastri e il soffitto dell'atrio (molto danneggiato), erano dipinti e oggi restano solo tracce, sul soffitto, dei titoli del defunto. Un'unica porta si apre su un lungo corridoio perpendicolare alla facciata sulle cui pareti erano rappresentati riti sulla mummia e i titoli del figlio User, visir a sua volta e titolare delle tombe
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ritrovato nei pressi dell'ingresso recante il nome di Sulpicius Rufus: la casa conserva numerosissimi resti di affreschi in diversi ambienti sia in terzo che in quarto stile come ad esempio nei cubicoli intorno all'atrio, dove si osservano i pannelli decorativi quasi del tutto intatti o nel triclinio o nella cucina.
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, della struttura conventuale e dell'annessa chiesa. In questa relazione risultava che il convento aveva quattro sezioni e il braccio ovest era interamente costituito dalla chiesa conventuale. Questa chiesa, la cui facciata corrispondeva all'entrata principale dell'odierna struttura, era di grandi dimensioni e al suo ingresso presentava un ampio atrio che dava accesso alla navata centrale e nelle navate laterali erano presenti nove altari oltre al maggiore della navata principale, mentre il campanile venne distrutto dal sisma sopracitato
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poggiato su un basamento a forma di guscio di colore bianco-opaco, che ospita la sala dedicata alle assemblee e un grande atrio, oltre che zone dedicate ai bambini che si affacciano sul giardino interno.
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Al primo piano, dopo aver attraversato un atrio ricoperto con un soffitto a travetti lignei dipinti a volute, risalente al XVII secolo, si accede alla Sala da Pranzo Rossa; l'ambiente, caratterizzato dalla vivissima colorazione rossa delle pareti, delle stoffe e del grande tappeto che ricopre il pavimento, costituisce la sala da pranzo del castello dal XVIII secolo, ma il camino in pietra scolpita e il soffitto in legno risalgono al XVI secolo.
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Lungo il lato nord dell'atrio, ai lati del corridoio d'ingresso, si aprono due stanze: una, probabilmente inutilizzata al momento dell'eruzione e in attesa di restauro, come comprovato anche dalla mancanza di reperti al suo interno, mostra delle pareti prive di intonaco e pavimentazione che poteva essere in malta o lavapesta
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a pianta circolare, dove ampi finestroni si aprono sul cortile centrale. Nell'atrio si dispongono alcune sculture, ritratti di benefattori dell'ospedale, e il monumento a Gaetano Cima, opera del piemontese
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: superato l'ingresso ed il piccolo atrio, tramite uno stretto corridoio, dove si apre anche la cucina con latrina, si giunge al giardino che conserva la principale attrazione dell'abitazione, ossia un larario ben conservato, dipinto in rosso, con la figura del
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, ma anche l'abside, alcuni dettagli della muratura dell'edificio, le campiture dei pilastri, i portali dell'atrio sono di chiara ispirazione medievale sia nella forma ma anche nel materiale utilizzato, ovvero il tufo squadrato.
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laterali affacciate sulla strada. I fratelli Ponzello idearono un'innovativa soluzione architettonica per adattare la struttura dell'edificio alla pendenza del terreno, con una scalinata marmorea che dall'atrio conduce al cortile sopraelevato, circondato da un
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All'interno, un atrio-corridoio perimetrale filtra l'accesso alla sala da spettacolo. L'ingresso al cinema avviene da via degli Anselmi, mentre il portone centrale su via dei Sassetti immette nello scalone per la discesa nel sottosuolo. Dalla piazza Strozzi si accede invece al corridoio colonnato coperto con
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, che costituisce il settore originale del palazzo dello Strozzino. Da via degli Anselmi si accede infine all'atrio rettangolare ornato da due fontane e con al centro il bancone della biglietteria con coronamento in legno intagliato da
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) si trovava di solito un atrio coperto da volte dal quale si accedeva direttamente alle navate della chiesa; nei due piani superiori poteva trovarsi al centro una grande sala, dall'altezza doppia che li comprendeva entrambi e che era circondata da gallerie affacciate su di essa, dove si svolgevano la
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Anche gli stucchi di Luigi Cangiano, presenti soprattutto nell'atrio e nell'ingresso della sala, paiono trarre ispirazione dai bassorilievi di Angelo Villa realizzati sempre per il famoso teatro napoletano.
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Si entra per un piccolo atrio. A destra la parete si apre con cinque finestre che illuminano l'ambiente da un cortile interno. Sulla parte opposto sono collocati dei grandi medaglioni a stucco con illustrazioni allegoriche dal libro del Levitico, attribuiti a
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che conduce nell'atrio, dove sono emersi lacunosi affreschi sul tema della morte. Una porta laterale a destra conduceva in un locale originariamente utilizzato come ossario, mentre un'altra porta a sinistra portava alla tribuna addossata alla controfacciata della chiesa, la quale era probabilmente usata dai membri della
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secondo una concezione del tutto antitetica a quella risultante dal progetto Mazzoni: ad esempio, l'atrio-biglietteria e il bar-ristorante, che dovevano essere ospitati nel fabbricato lungo l'attuale via Giolitti, furono allocati nel corpo di fabbrica eretto in piazza dei Cinquecento caratterizzato dall'ardita
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All'interno, dopo un atrio con travature in legno dal quale si diparte lo scalone per i piani superiori, si accede a un piccolo cortile, con archi ribassati sui lati opposti (in parte murati), un pozzo, porte e finestre racchiuse in eleganti cornici in
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Importante fu la scelta di realizzare al primo piano un vasto atrio che potesse ospitare convegni e riunioni cittadine ed il suo prolungamento attraverso una galleria adatta a mostre ed esposizioni artistiche. Il piano inferiore venne invece riservato alla realizzazione di camerini,
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Di fronte all'entrata dell'atrio, una grande vetrata immette al marciapiede dei binari, pavimentato in mattonelle di asfalto e schermato verso il ferro da una fila di pilastri a sezione rettangolare rivestiti in marmo che sostengono la lunga pensilina; questa appare bucata nei tratti di collegamento con il fronte del fabbricato e le bucature rettangolari chiuse da mattoni in vetro-cemento per l'illuminazione del marciapiede, riprendendo, in senso peggiorativo, l'idea originaria del
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Negli anni cinquanta la stazione venne interessata da grandi lavori di ammodernamento che compresero, maggiore fra tutti, la completa ristrutturazione ed ampliamento del fabbricato viaggiatori, sulla base dell'edificio originario, con un nuovo atrio e nuovi locali, apportando modifiche minori come ad esempio all'edicola,
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Collocate da Niccolini accanto alle sale private della duchessa, vi sono inoltre una sala da pranzo, una piccola cappella a pianta rettangolare, un atrio colonnato che collegava tramite una scala all'appartamento sovrastante, una sala da biliardo, una delle udienze e una grande galleria.
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Dall'ingresso principale verso corso Buenos Aires si accedeva all'atrio, occupato negli ultimi anni da un'agenzia viaggi e da un fotografo e al salone con due navate laterali che ospitavano barbieri per uomo e donna, manicure e pedicure.
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, decretando l'inizio di una campagna di restauri per la Union Station. La stazione fu chiusa al pubblico in attesa dei lavori. Lo stato dell'intera struttura era miserevole. La muffa aggrediva il soffitto dell'atrio centrale, mentre le tappezzerie erano piene di buchi di sigarette. Nel
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. Dall'ingresso in facciata, decorato da sei imponenti colonne, si accede all'atrio, dove si trovano le statue raffiguranti i benefattori dell'ospedale, al centro dell'edificio. Al primo piano la cappella, dedicata a
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con teche per i reperti lungo il percorso, pannelli esplicativi sui muri e una misurazione temporale delle fasi storiche che segue il percorso dei passeggeri dal piano atrio al piano delle banchine. Tra i vari reperti archeologici ritrovati ed esposti figurano elementi piccoli, come gioielli in oro, monete, vasellame e gusci di molluschi.
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L'ingresso alla basilica avviene attraverso un atrio a pianta ellittica, con una piccola cupola sostenuta da pilastri e colonne in granito che, nella basilica paleocristiana, erano collocate all'interno. Per le porte quattrocentesche, parzialmente danneggiate nel
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In seguito a quanto ordinato dal Manopola, dovendosi il loggiato del pianterreno adattare agli stretti spazi e confare agli archi presenti nell'adiacente atrio (conducente dalla Piazzetta al Cortile), fu necessario costruire tre soli archi per livello, a tutto sesto quelli inferiori e a sesto acuto quelli superiori: considerato che erano presenti ampi spazi tra i vari archi, vennero costruite delle nicchie, arricchite con le statue offerte da
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presentava in offerta al tempio una focaccia preparata senza olio e presentata senza incenso (offerta non di devozione): il sacerdote toglieva il velo della donna accusata e le porgeva da bere dell'acqua mista alla polvere dell'atrio del
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, mentre un imponente Titulus dedicatorio correva lungo i muri interni della chiesa magnificando l'opera del duca. L'aula, che fu chiesa e sala del trono, fu anche dotata di un atrio di cui rimane il solo
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: Campanili, Nartece (o Atrio), Navata centrale, Navata laterale (anche navatelle, navatine, navate minori), Transetto, Portale laterale, Crociera centrale del transetto, Cappelle radiali, Deambulatorio, Abside e Coro.
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Nel grande atrio dove si trovano le scale mobili, le scalinate e gli ascensori per accedere ai binari vi sono diversi ristoranti ed alcuni negozi. Sul lato orientale dell'atrio si trova una barriera di tornelli con annesse biglietterie per accedere ai normali treni del
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Durante la diastole ventricolare, la pressione nei ventricoli (destro e sinistro) decresce dai valori del picco raggiunti durante la sistole e nel momento in cui la pressione del ventricolo sinistro va al di sotto della pressione dell'atrio sinistro, la
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Ultimo aggiornamento pagina:
04 Gennaio 2022
09:17:07